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 2009  marzo 06 Venerdì calendario

LA ”NAVICELLA” DELLE FREGNACCE - OGNI PARLAMENTARE SCRIVE DI SE CIò CHE VUOLE, AL DI L DEL RIDICOLO (E CHI HA GRANE GIUDIZIARIE TORNA VERGINE) - I VIDEOGAMES DI VOLONTè, LA ”MADRINA DI BONTà” CECCACCI, LA ”CURA DEGLI ANIMALI” DELLA PRESTIGIACOMO…


Carmelo Lopapa per "la Repubblica"

Silvio Berlusconi, professione premier, nel breve "profilo politico" ci ha messo dentro anche la svolta del "predellino". «Il 18 novembre 2007 annuncia la nascita del futuro movimento Pdl, che viene fondato effettivamente il 27 febbraio 2008». Uomo del fare. Il dalemiano Nicola Latorre, senatore, il nome del suo leader di riferimento lo cita tre volte nelle prime 15 righe del curriculum.

Il ministro Carfagna Maria Rosaria detta Mara taglia corto con un lapidario «conduttrice televisiva» sugli anni da showgirl in tv e Gabriella Carlucci rivela un insospettabile trascorso da «Lecturer of italian licterature presso l´Università della California, Los Angeles». Chi ha grane giudiziarie si è guardato bene dal farne menzione, e si capisce.

Ma poi, in fondo, potranno pure metterci quel che vogliono, i 630 deputati e i 322 senatori, nelle loro autobiografie in pillole destinate a finire nella carrellata di mille autoritratti che da sessant´anni va sotto il nome di "Navicella".

Ieri mattina gli onorevoli se la son vista recapitare sulla scrivania dello studio, nuovissima edizione per la sedicesima legislatura, elegante rilegatura rossa (Editoriale italiana 2000). Fiera delle vanità, saga dell´autostima, ancor più, scorribanda di foto che spesso, tra ghigni, sguardi profondi, sorrisi ammiccanti, raccontano dei nostri rappresentanti in Parlamento molto più dei curricula.

Tanto più chilometrici quanto più giovane e matricola sia il deputato o senatore. La vera trovata dell´editore è stata affidare l´introduzione a Massimiliano Cencelli. Proprio lui, l´indimenticato funzionario Dc degli anni Sessanta, artefice del "manuale", prontuario che misurava col bilancino la logica primordiale del potere.

Ecco, lui oggi invita a riderci su, ma alla fine di assolvere questi autoritratti e i loro autori, che «tuttosommato rappresentano bene la platea dei cittadini che li ha mandati in Parlamento». Sarà.

Il bello delle navicelle è sempre quello: ognuno degli onorevoli racconta di sé quel che vuole. Hobby, passioni, studi, carriera, famiglia. E allora i leghisti diventano tutti amanti della montagna e il ministro dell´Ambiente Stefania Prestigiacomo indica la «cura degli animali» quale suo primo passatempo.

Roberto Castelli la «lettura di testi», escludendo, si suppone, quella della mano. Il ministro Raffaele Fitto si dedica al «calcio giocato», mica quello chiacchierato dei bar, e il pidiellino Marco Zacchera nientemeno che a «paracadutismo, parapendio, pesca, sub, rally automobilistici».

L´Udc Luca Volontè rivela di essersi «specializzato in filosofia sociale ed economia di mercato» presso quell´Accademia superiore di filosofia del Principato del Liechtenstein che solo poveri ignoranti non conosceranno (vi ha insegnato anche Buttiglione). Ma poi confessa di dedicare parte del suo tempo libero ai «videogames».

I titoli di studio meritano, come si può immaginare, un capitolo a sé. Si scopre così che il senatore Pd, l´ennese Vladimiro Crisafulli vanta un diploma di scuola media ma anche una «laurea honoris causa in scienze politiche» nella «Costantinian University di New York».

Se è per questo, il suo collega del Pdl Domenico Gramazio si definisce solo laureato «honoris causa in scienze politiche», senza perder tempo a specificare in quale ateneo e per quale merito. L´ex attrice Ombretta Colli ha solo «frequentato la facoltà di Medicina». Ma conta quel che si è.

Per esempio, il nostalgico del Ventennio Giuseppe Ciarrapico diventa «cultore di storia contemporanea sulla prima e seconda guerra mondiale». Il portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti, ostenta l´insuperabile primato delle quattro lingue padroneggiate: inglese, francese, portoghese e spagnolo. Sulle professioni vere o presunte si sbizzarriscono.

La berlusconianissima Fiorella Rubino Ceccacci, un passato da attrice, glissa sul set (una tantum d´altronde) con Tinto Brass e preferisce puntare sull´attività di «madrina di iniziative di solidarietà» e di promotrice di «iniziative teatrali tratte da "Il libro nero del comunismo"». Insospettabili onori diplomatici sono dovuti al re della pasta Francesco Divella, che «dal 2000 è console generale della Repubblica turca per la Puglia».