Wikipedia, 4 marzo 2009
La Corte Penale Internazionale (in inglese: International Criminal Court - ICC) è un tribunale per crimini internazionali che ha sede all’Aia
La Corte Penale Internazionale (in inglese: International Criminal Court - ICC) è un tribunale per crimini internazionali che ha sede all’Aia. La competenza del Tribunale è limitata ai crimini più seri che riguardano la comunità internazionale nel suo insieme, come il genocidio, i crimini contro l’umanità i crimini di guerra (cosiddetti crimina iuris gentium) e il crimine di aggressione (art. 5, par. 1). La Corte ha una competenza complementare a quella dei singoli Stati, dunque può intervenire solo se e solo quando gli Stati non vogliono o non possono agire per punire crimini internazionali. La giurisdizione della Corte si esercita nel caso di crimini commessi sul territorio di uno Stato parte o di un cittadino di uno Stato parte alla Corte. Ne consegue che quindi anche i crimini commessi sul territorio di uno Stato parte, da parte di un cittadino di uno Stato non parte, rientrano nella giurisdizione della Corte. Uno Stato non parte non è tenuto ad estradare propri cittadini, che abbiano commesso tali crimini in un paese parte ed al giorno d’oggi non esistono mezzi di coercizione internazionali per spingere gli stati non parte a cedere alle richieste della Corte Internazionale. Indice [nascondi] * 1 Legittimazione e giurisdizione * 2 Cenni storici * 3 Gli organi e le loro competenze * 4 Procedimento * 5 Inchieste in corso * 6 Note * 7 Altri progetti * 8 Voci correlate * 9 Collegamenti esterni Legittimazione e giurisdizione [modifica] Lo Statuto di Roma del Tribunale Penale Internazionale è stato stipulato il 17 luglio del 1998 e definisce in dettaglio la giurisdizione ed il funzionamento dell’ente. Lo Statuto è entrato in vigore il 1º luglio 2002 alla ratifica dello Statuto di Roma da parte del sessantesimo stato. Al 1° gennaio 2007 gli stati membri sono 104, poco più della metà dei 192 stati membri dell’ONU. Il primo Procuratore generale della Corte è dal 16 giugno 2003 Luis Moreno-Ocampo. Cenni storici [modifica] Le origini della Corte penale internazionale sono da imputare al periodo della seconda guerra mondiale, quando vennero istituiti dei tribunali Militari internazionali. Il primo era quello di Norimberga e il secondo era quello di Tokyo. Come tribunali militari, la loro competenza giurisdizionale si limitava ai crimini di guerra. Il tribunale di Norimberga durante gli anni ha formulato diverse sentenze e ampliò l’ambito dei crimini, inserendo oltre ai crimini di guerra, i crimini contro l’umanità e contro la pace. La campagna per l’istituzione della Corte Penale Internazionale fu poi ripresa e rilanciata negli anni ’90 soprattutto dall’organizzazione Non C’è Pace Senza Giustizia di Emma Bonino e dal Partito Radicale Transnazionale[1]. Contestualmente l’iniziativa dell’ONU e dell’Assemblea Generale affidava alla Commissione il progetto di formulare un codice sui crimini e uno Statuto per la Corte penale internazionale. Le pressioni da parte dell’Onu di terminare il progetto di realizzazione si fecero più pesanti durante il 1993-1994, poiché furono istituiti dei Tribunali ad Hoc per la questione di ex-Jugoslavia e Ruanda. Nel 1996 conclusi i lavori della commissione, l’Assemblea delle nazioni unite convocava a Roma una conferenza diplomatica dei plenipotenziari degli stati, dal 15 giugno al 17 luglio 1998, per l’istituzione di una corte penale internazionale. Ai lavori preparatori e alla conferenza Emma Bonino guidò la delegazione della Commissione europea contribuendo ad ottenere, dopo una lunga negoziazione, le firme necessarie all’adozione dello Statuto di Roma, nonostante l’opposizione degli USA. Le progressive ratifiche dello statuto hanno consentito di raggiungere il quorum fissato dall’Art. 126 (60 Ratifiche) quattro anni dopo la conferenza di Roma: in virtù di questa norma il testo è quindi entrato in vigore il 1º luglio del 2002.