Renato Pallavicini, l’Unità 3/9/2009, 3 settembre 2009
«LA MIA ITALIA AFFOGA OGNI GIORNO DI PIU’ NEL MAR DELLE BLATTE»
Che fa il navigatore italiano? Non avendo scappatoie naviga». Da Colombo al Cavalier Banana ce ne passano di mari e di storia patria. Ma in quella folgorante battuta che faceva da epigrafe a uno dei capitoli di Colombo, storia a fumetti di Altan, datata 1976, la parabola del Bel Paese c’era già tutta. C’era, insomma, la storia passata, presente (allora) e futura: che poi è quella del nostro tutt’altro che fulgido presente. Colombo, con Casanova, Cuori Pazzi, Ada nella jungla, Macao, Franz (che è San Francesco), Fritz Melone, Sandokan, Zorro Bolero formano una bibliografia di romanzi grafici(maallora si chiamavano più semplicemente e meno intellettualmente fumetti) che Altan ha scritto e disegnato tra il 1976 e il 1986. Ad essi e al suo autore, il festival internazionale di fumetto BilBOlbul (Bologna 4-8 marzo) dedica una delle sue mostre, allestita nelle sale del Museo della Musica, dove sarà espostaunaricca scelta di tavole tratte da quelle bizzarre riscritture biografiche di personaggi storici e letterari. Per l’occasione le casa editrice Comma22 presenterà la ristampa di Colombo e Cuori pazzi (primiduevolumi di un’accurata riedizione integrale di quei titoli), mentre Rcs fa uscire un’antologiadi alcune di quelle storie, apparse originariamente a puntate su Linus, suAlter Linus, Corto Maltese, e poi ripubblicate in volumi ormai introvabili. Altan, lei ha smesso di fare fumetti di quel tipo, dedicandosi prevalentemente alle vignette. Come ricorda quel periodo? «Me lo ricordo con grande piacere. Le vignette le facevo già, anzi ne facevo molte di più di oggi,ma avevo anche voglia di provarmi con vere storie a fumetti. Era un lavoro in cui affondavo per almeno una decina di giorni al mese, con molta libertà e improvvisazione. All’inizio c’erano solo uncapitoloo due, per così dire, pronti. Poi andavo a ruota libera e, a mano a mano che uscivano le puntate, m’inventavo il seguito della storia»». E come mai ha smesso? «Perché nel frattempo, sia le vignette che la Pimpa (la celebre cagnolina a pois, creata da Altan per i bambini, ndr) erano cresciute molto d’importanza e non riuscivo a trovare tempo ed energie per fare tutto». Lei èunlettore di fumetti? Quali autori le piacciono? «Oggi ne leggo meno di una volta, mancano le riviste su cui i fumetti si trovavano facilmente e i libri bisogna andarseli a cercare nelle librerie specializzate. Insomma ho perso un po’ il contatto quotidiano... Fare nomi di autorimi riesce dunque difficile ». «Ilmardelleblatte»èil titolo dellamostra di Bologna.Ediblatte, scarafaggi, mosche,tafani e altri insettipocosimpatici letteralmente brulicano quelle suestorie.Macisonoancheimmondizie, escrementi… Che cos’era? Una metaforadiunasocietàindecomposizione già allora o che cosa? «Mah…da un punto di vista cosciente era un artificio grafico, magari una cifra stilistica. La metafora c’era, maeramenointenzionale.Del resto, le cose oggi non vanno forse in quella direzione?» Di quest’Italia affacciata sul Mar delle blatte si potrebbe fare un fumetto di queltipo?Osonopiùefficaci levignette? «Le vite di Colombo o di San Francesco erano una sorta di paravento che miaiutava a prendere le distanze dalla realtà. Oggi quella distanza me la consente di più la vignetta. Con Colombo e Franz prendevo le biografie ufficiali, quelle tutte agiografiche e le stravolgevo. Cuori Pazzi, adesempio, era una dissacrazione di Ingmar Bergman, non del regista e dell’uomo, piuttosto delle situazioni al limite che ci sono nei suoi film. Ada nella jungla, nasceva dalla mia passione per storie e avventure alla Salgari o per certa letteratura inglese in cui è assente una morale cattolica, in cui tutto si descrive e nulla si giudica». A proposito di cattolici, laici e atei piùomenodevoti…c’eraunasuaserie degli inizi che si chiamava «Trino » in cui persino Dio sottostava a un padrone bizzoso e dispotico che gli dava ordini. Come nacque? «Tutto è partito da una mia vignetta nella quale un signore seduto su una pietra comandava: ”Faccia la creazione delmondo” e Dio, un po’ spiazzato, gli rispondeva: ”Oggi?”. Poi si trasformò in una striscia su Linus, con il gioco dei rimandi, delle situazioni e dei tormentoni che si ripetono secondo una logica tutta interna. Senta Altan, buttiamola in politica: come la vede la situazione? Cominciamodadestraepoiandiamoasinistra… «Mi sembra difficile separare destra e sinistra, non certo perché siano la stessa cosa,ma…No, la situazione non la vedo bene». E Veltroni, e il Pd? «La scelta di dimettersi mi sembra un’operazione giusta per scuotere la situazione. E in questa transizione, forse, si può sperare che qualcosa cambi». La satira non se la passa troppo bene, soprattutto quella stampata: ha chiuso anche «M» di Staino e della tradizione del «Male», «Tango», «Cuore» non c’è più traccia. Come mai? la formula che non funziona più o qualcos’altro? «Forse è la formula che non è più adatta ai tempi. E poi ho l’impressione che oggi i lettori giovani preferiscano altri strumenti...» Internet? «Di internet non me ne intendo, e nemmeno di blog. Ma forse la strada è quella». A che cosa sta lavorando? «Sto realizzando un nuovo cortometraggio della Pimpa, il quarto della serie da 26 minuti coprodotta daRai e Panini. Epoi, unospettacolo di teatro per bambini con protagonista Olivia Paperina, il personaggio che è entrato a far parte della vita della Pimpa. Si chiama Olivia, comemianipote e la Pimpa, come fa mia figlia con la sua bambina, deve spiegarle le cose della vita.