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 2009  marzo 04 Mercoledì calendario

Ci sono 19 giorni per salvare "l´Unità", che ieri ha fatto sciopero dopo l´indisponibilità annunciata dall´editore Renato Soru di ricapitalizzare le casse esangui del quotidiano

Ci sono 19 giorni per salvare "l´Unità", che ieri ha fatto sciopero dopo l´indisponibilità annunciata dall´editore Renato Soru di ricapitalizzare le casse esangui del quotidiano. Servono quattro milioni di euro entro il 23 marzo: nuovi soci d´area democratica sarebbero disposti a entrare nella proprietà, a patto che ci sia un progetto di risanamento. L´amministratore delegato della Nie, Antonio Saracino, ha proposto un piano lacrime e sangue: chiusura delle redazioni locali di Roma e Milano; riduzione della foliazione da 48 a 40 pagine; diminuzione del numero dei giornalisti, che oggi sono 105 (contratti a termine compresi), per mezzo di prepensionamenti, mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato; riduzione del 7% dello stipendio. «Ciò provocherebbe � ha scritto ieri il comitato di redazione in una nota sul giornale � gravissime ripercussioni sugli organici e sulla fisionomia del prodotto». Insomma, bisogna dimagrire per attirare nuovi investitori, e salvare così la pelle, ma tagliare troppo, rinunciando ai giovani talenti, vorrebbe dire affossarne la qualità. Equilibrio difficile da raggiungere. Il cdr domani lo dirà a Saracino. A febbraio "l´Unità" ha diffuso 52 mila copie: ne vendeva 42 mila quando Concita De Gregorio ne ha assunto la direzione, ad agosto. Il nuovo formato � lanciato il 25 ottobre scorso in coincidenza con la grande adunata pd al Circo Massimo, titolo di prima pagina "Ci siamo" - è costato circa un milione e mezzo di euro, dei quali 300mila euro per la riforma grafica e 500 mila per il lancio. Un investimento pienamente ripagato, sostiene De Gregorio, considerata la sensibile crescita del giornale, grazie all´ iniezione di lettori nuovi, giovani e donne, trainati anche da un sito online nuovo di zecca. Bilanci degli ultimi anni alla mano "l´Unità" costa circa 30 milioni di euro, e ne guadagna 19, ai quali vanno aggiunti i 4-5 milioni del finanziamento pubblico. Resta un buco di 7-8 milioni da colmare. Soru, a otto mesi dall´acquisto, non intende farlo e minaccia di portare i libri in tribunale il 23 marzo, data della prossima riunione del cda. La De Gregorio è fiduciosa: «Penso che "l´Unità" sia una buona cosa, e come tutte le cose buone cose vivrà». Ieri ha solidarizzato la Fnsi. Vicinanza è stata espressa anche dal "Secolo d´Italia". E intanto gli ex direttori esprimono giudizi severi su Soru, il cui disimpegno si è profilato all´indomani della pesante sconfitta alle regionali sarde: «Se finisce così si è trattato di un salvataggio pro tempore», dice Fabio Mussi, condirettore dall´85 all´88. «Sono sbalordito: ridimensiona il giornale dopo una caduta elettorale. Mi pare un grave inganno per i lettori», commenta Emanuele Macaluso, direttore dal 1982 all´86. Il predecessore della De Gregorio, Antonio Padellaro, la cui buonuscita pare sia stata sbandierata nel corso di un´assemblea, pensa di rientrare in scena con «un quotidiano di battaglia politica». Giornale tradizionale, no stile "Foglio". ««Al momento è un desiderio, un´idea", conferma, smentendo di avere già avviato i colloqui per le assunzioni. "Il Fatto" sarebbe un bel nome per la nuova testata, perché ricorderebbe la trasmissione di Enzo Biagi».