Corriere.it 2/3/08, 4 marzo 2009
Arrabbiarsi al lavoro può far bene, anche alla carriera, ma esagerare è autodistruttivo. Secondo uno studio condotto dalla Harvard Medical School su 824 persone e durato 44 anni, chi reprime troppo le frustrazioni è infatti più incline, poi, ad ammettere di aver deluso le proprie aspettative
Arrabbiarsi al lavoro può far bene, anche alla carriera, ma esagerare è autodistruttivo. Secondo uno studio condotto dalla Harvard Medical School su 824 persone e durato 44 anni, chi reprime troppo le frustrazioni è infatti più incline, poi, ad ammettere di aver deluso le proprie aspettative. George Vaillant, che ha diretto l’indagine: «La gente pensa alla rabbia come a un’emozione terribilmente pericolosa ed è incoraggiata a praticare il "pensiero positivo". Ma questo approccio può essere frustrante, e alla fine tradursi in una dannosa negazione di una realtà che fa paura». Tuttavia, dicono gli stessi studiosi, quando si illustrano le proprie ragioni a capi e colleghi non bisogna perdere completamente le staffe: «Tutti proviamo rabbia, ma le persone che imparano a esprimerla senza esplodere, ed evitando le conseguenze autodistruttive di una furia incontrollata, ottengono un potere incredibile in termini di crescita emozionale e di salute mentale».