Michele Smargiassi, la Repubblica, 3/3/2009, 3 marzo 2009
« QUARESIMA, NIENTE SMS»
una vera e propria «fuga dall´Egitto dei desideri superflui». La Quaresima anti-consumista e il digiuno non tradizionale, ecco le sorprese della Pasqua cattolica di quest´anno. Sono una mezza dozzina, ma tendono ogni giorno a crescere, le diocesi in cui i fedeli si sentono raccomandare dal pulpito l´astinenza non dalla carne, ma dal cellulare, dall´iPod, dalla tivù, dall´automobile, dall´acqua minerale. A Modena il vescovo Benito Cocchi, con l´appoggio di Azione cattolica e degli scout dell´Agesci, lancia il No-sms day: rinunciare ai "messaggini" tutti i venerdì di Quaresima. Per «tornare a comunicare, invece di komunikare».
Proposta di sobrietà, recupero di relazioni umane contro le relazioni virtuali. Scelta un po´ sorprendente, considerato che quaranta chilometri più in là, a Bologna, c´è un cardinale, Carlo Caffarra, che da tempo va sperimentando una evangelizzazione giovanile proprio attraverso gli sms: lui parla in diretta televisiva e i ragazzi da casa gli mandano domande con i messaggini. Ma quello di Modena non è esattamente un digiuno anti-tecnologico.
Dietro la scelta di frenare la corsa alla komunikazione c´è anche un motivo più stringente e "politico": il coltan. Minerale utilizzato per la costruzione dei cellulari, «all´80% viene dal Kiwu, regione del Congo in cui è in corso una guerra civile che ha causato 4 milioni di morti in 10 anni», spiega Francesco Panigadi del Centro missionario modenese, da cui è partita l´idea: quasi una quaresima da boicottaggio terzomondista. Lanciato pochi giorni fa, il digiuno sms è già stato rilanciato dalla diocesi di Bari attraverso la sua TeleDehon, poi ripreso da quella di Pesaro.
Il patriarcato di Venezia invece ha scelto come bersaglio l´acqua, quella minerale imbottigliata: «Un gesto semplice: apriamo il rubinetto» è lo slogan, distribuzione di caraffe gli strumenti. Qui la quaresima si fa ecologista, e non nasconde di aver preso in prestito l´idea dalla campagna "Imbrocchiamola!" lanciata dal mensile Altreconomia. Un giovane parroco di Rivoli ha distribuito ai ragazzi del catechismo un drappo nero per coprire la televisione da qui a Pasqua, come "fioretto" penitenziale.
La diocesi di Trento propone addirittura un intero calendario liturgico di astinenze insolite, una per ogni domenica quaresimale: digiuno dall´auto, digiuno dal virtuale (niente Facebook, niente mp3), digiuno dallo spreco (non gettare cose riciclabili, niente cicche né chewing-gum per terra), digiuno dall´alcol e perfino (ma come si farà?) "digiuno dall´egocentrismo".
Per l´arcivescovo Luigi Bressan è il modo giusto di rispondere al richiamo del Papa al digiuno come «arma spirituale per lottare contro ogni attaccamento disordinato a noi stessi. Ognuno scelga una forma, accanto a quelle richieste dalla Chiesa».
A pensare che quaresima sia solo sostituire il pesce alla carne dev´essere rimasta solo la zelante assessora del comune di Roma che ha tolto d´autorità le bistecche dai menù del venerdì in tutte le mense scolastiche (dimenticando che la Chiesa non impone, anzi sconsiglia, il digiuno ai minori di 14 anni).
«Non è quella, oggi, la pratica di rinuncia che può farci migliori», sorride don Gianni Fazzini, direttore dell´originale Ufficio pastorale per gli stili di vita della diocesi di Venezia, il primo nel suo genere. questo nuovo "pensiero della sobrietà", a cavallo tra fede ed ecologia della sostenibilità, che sta dietro la sorpresa delle quaresime anomale.
«La nuova idea di digiuno è una rinuncia individuale che si fa strumento di cambiamento collettivo. una reazione alla crisi economica: cambiare le scelte di consumo è la nostra risposta al disastro dell´economia, oltre che una precisa responsabilità del cristiano per la salvaguardia del Creato».
Le venti diocesi che hanno seguito l´esempio che arriva da Venezia si sono incontrate la settimana scorsa a Padova, e hanno dato vita a una rete che promette nuove iniziative. Per l´ambientalismo laico sempre più in crisi, potrebbe essere una imprevista e gradita Pasqua di Resurrezione.