Lettera firmata, Avvenire 28/2/2009, 28 febbraio 2009
UN GIOVANE OMOSESSUALE CHE MIRA ALLA SANTITA’
Gentile Direttore, Roberto Benigni al recente Festival di Sanremo ha citato Wilde, il suo processo e la relazione con Lord Douglas quale espressione d’un amore autentico e profondo.
Ma ha totalmente omesso di ricordare come Wilde fosse sposato ed avesse due figli, e come gli adulteri e le menzogne da lui vissute per tutto il corso della vita abbiano gravemente pesato, ferito e tradito le persone a lui più vicine. Uscito dal carcere Wilde preferì continuare la sua relazione con Alfred Douglas che non anche solo provare a sanare il matrimonio con la moglie affranta e consumata (che difatti morirà poco dopo a soli quarant’anni), ma anche a poter così rivedere i propri figli. La prima caratteristica d’una menzogna, magari fatta in nome del «vero amore», è che essa pretende sempre dei «sacrifici umani»: bisogna eliminare qualcuno, la cui presenza ci obbligherebbe a fare i conti con la verità autentica delle cose.