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 2009  marzo 02 Lunedì calendario

Il castigatore di Manhattan Finirà regolarmente i suoi ultimi dieci mesi di mandato e poi si ritirerà nella sua tenuta di campagna nel Nord dello Stato di New York

Il castigatore di Manhattan Finirà regolarmente i suoi ultimi dieci mesi di mandato e poi si ritirerà nella sua tenuta di campagna nel Nord dello Stato di New York. Il procuratore del distretto di Manhattan Robert Morgenthau è un Cincinnato venti secoli dopo. Se il console romano divenne dittatore per la seconda volta, riporta Livio, dopo aver compiuto 80 anni, l’uomo forte della giustizia della Grande Mela lascerà a novant’anni suonati, visto che è nato il 31 luglio 1919. E come Cincinnato apparteneva all’importante «gens Quintia», Morgenthau è il discendente di una influente e politicamente ben connessa famiglia di ebrei tedeschi. Il capostipite arrivò nel 1866 in America, e da allora i Morgenthau hanno fatto fortuna finanziaria e politica da ferventi democratici. Il nonno Henry, dopo il suo successo nel settore immobiliare e il sostegno economico al presidente Woodrow Wilson, divenne ambasciatore Usa nell’Impero Ottomano durante la Prima Guerra Mondiale. E il padre, Henry Junior, fu ministro dell’economia sotto Franklin Delano Roosevelt durante la Depressione. Il gossip della storia di Palazzo racconta del giovane Robert sui prati della villa ad Hyde Park (New York) dei Roosevelt, contigua a quella della sua famiglia, duranti i parties in onore del re d’Inghilterra Giorgio VI e di Winston Churchill. Con queste radici, e con la decorata partecipazione da marinaio alla Seconda Guerra Mondiale sul fronte mediterraneo e del Pacifico, non stupisce che la laurea in legge a Yale ne facesse il candidato naturale di John Fitzgerald Kennedy per il posto di giudice federale per il Distretto Meridionale di New York nel 1961, carica che poi mantenne anche sotto Lyndon Johnson. L’avvento del repubblicano Nixon segnò la sua fine come procuratore per il governo nel 1969, ma la fama guadagnata nei casi contro le frodi di Wall Street e le corruzioni di agenti delle finanze e dell’amministrazione locale gli aprirono nel 1974 le porte del tribunale come procuratore distrettuale di Manhattan, una carica elettiva. Da allora, Morgenthau ha vinto per nove volte la rielezione diventando una leggenda. I casi che ha maneggiato, direttamente o con il suo staff, sono stati oltre tre milioni, e tra i nomi che sono passati nei fascicoli degli indiziati e nei documenti delle istruttorie come suoi aiutanti c’è il «who’s who» dell’America del crimine dell’ultimo mezzo secolo, ma anche stelle dello spettacolo e della upper class politica della città. John Gotti e Anthony Corallo dei Lucchese spiccano tra i target delle sue inchieste contro le famiglie mafiose, e quando negli Anni Ottanta creò la Unità per le indagini sugli omicidi una squadra di suoi uomini e di detectives si dedicò alla repressione delle gang dei Jheri Curls e dei Wild Cowboys che infestavano Harlem. L’attore Russell Crowe e la modella Naomi Campbell hanno meritato di recente le sue attenzioni per le loro intemperanze, mentre l’attrice Uma Thurman è stata «liberata» da un fanatico tampinatore che le rendeva impossibile la vita grazie alla condanna ottenuta dal suo ufficio. Per lui hanno lavorato una serie di giovani che promettevano carriere brillanti, tutti o quasi provenienti dalle file del partito democratico: da Eliot Spitzer, che è salito fino a procuratore generale e poi a governatore, per scendere a zero nella vergogna dello scandalo della prostituta, ad Andrew Cuomo, l’attuale procuratore generale e figlio di Mario ex governatore. Anche due Kennedy, in memoria della nomina avuta dal mitico Jfk, sono passati nel suo ufficio: John Junior, giornalista e Robert Junior, attivista dell’ambiente. « un modello per la figura del procuratore distrettuale ideale», ha detto il sindaco Michael Bloomberg alla notizia del futuro addio. Ma prima di lui era stata la tv, con la serie «Law & Order», a ispirarsi al vero Robert per creare il personaggio dell’accusatore esperto e intransigente. Morgenthau ha aperto anche la tradizione di perseguire i crimini dei colletti bianchi e dei finanzieri che Rudy Giuliani e Eliot Spitzer hanno cavalcato da procuratori generali. In un discorso del 1969, quando era ancora procuratore federale, disse: « un fatto deplorevole che molti uomini d’affari tendano a trattare con maggiore simpatia il banchiere colpevole di frode fiscale, il broker che truffa sulle azioni o il commercialista che certifica un bilancio falso, piuttosto di un povero uomo che ruba una macchina». Pur agendo con questa consapevolezza, purtroppo, neppure i successivi 35 anni della sua carriera di castigamatti di Wall Street hanno ripulito la finanza dal suo eterno vizietto.