Gabriele Dossena, Corriere della sera 28/2/2009, 28 febbraio 2009
MOTO MADE IN ITALY, SFIDA ALL’ORIENTE
Il made in Italy delle due ruote cerca il rilancio puntando sull’Asia. E va in casa dei più agguerriti concorrenti, soprattutto degli ultimi trent’anni, per portare l’eccellenza dell’industria italiana. La recessione economica ha colpito tutti e i tempi, almeno nell’ immediato, non promettono niente di buono. Ecco allora che una trentina di aziende italiane tra le più prestigiose, da Aprilia a Guzzi, da Ducati a Cagiva, Bianchi e Colnago, organizzate dall’Ancma (l’associazione di categoria) si sono presentate nel cuore di quella che viene ancora oggi considerata da molti la «terra del nemico», presentando le ultime novità a BikeAsia, il Salone di Singapore che da ieri mette in mostra il meglio del Made in Italy in fatto di moto, biciclette e componenti.
La sfida è impegnativa: in Asia è concentrato il 90% della produzione dell’intero settore delle due ruote, che tra l’altro sta registrando tassi di crescita come in nessun’altra parte del mondo. Soprattutto cresce la domanda di bici e moto di fascia alta. Secondo le stime della Fami – la federazione dell’industria asiatica del motociclo che comprendono India, Indonesia, Giappone, Filippine, Singapore, Thailandia, Taiwan – su 40 milioni di moto vendute nel mondo, 29 milioni (l’85% del totale) vengono acquistate in Asia. E più del 25%, 10 milioni di veicoli, viene venduto nei Paesi del Sud Est asiatico.
«L’obiettivo di BikeAsia – spiega Guidalberto Guidi, presidente dell’Ancma (170 imprese associate, 13.500 dipendenti per un fatturato di 5 miliardi di euro l’anno) – è intercettare un mercato potenziale di 580 milioni di persone con un reddito crescente. E in un momento come questo andare a scovare sbocchi altrove è ancora più strategico che in tempi normali ».
Del resto, come precisa il direttore generale dell’associazione, Costantino Ruggiero, i dati di questo inizio d’anno per la nostra industria parlano chiaro: -38% le vendite di gennaio, dopo un 2008 che si è chiuso con un calo complessivo del 6,8% a poco più di 531mila veicoli venduti. «Per la prima volta siamo andati addirittura peggio dell’auto - dice Ruggiero -. Anche se però va precisato che il primo mese dell’anno ha per il nostro settore un’incidenza relativa e limitata al 6% sui 12 mesi. Inoltre c’era l’attesa per l’arrivo degli incentivi, che sicuramente daranno una bella spinta alle vendite».
A proposito di incentivi per le due ruote, come ha ricordato il sottosegretario ai Trasporti Roberto Castelli, intervenuto all’inaugurazione di BikeAsia, «è importante sottolineare che al bonus governativo fino a 500 euro per l’acquisto di nuove moto da 50 a 400 di cilindrata previsto dal decreto anticrisi, da marzo si aggiungerà anche il contributo statale per biciclette, ciclomotori e veicoli elettrici concordato con il ministero dell’Ambiente». Un fondo, quest’ultimo, che può contare su risorse per 13 milioni e che ripropone anche quest’anno gli aiuti già previsti nel 2008: fino a 350 euro per i ciclomotori e un massimo di 1 milione 300 euro per i mezzi elettrici.
Gabriele Dossena Un’immagine di BikeAsia, il Salone di Singapore.