Sara Chiappori per la Repubblica 02/03/2009, 2 marzo 2009
Edipo, ovvero il primo risolutore di enigmi della civiltà occidentale. Trovare una risposta all´indovinello della Sfinge per lui non è un passatempo, è questione di vita o di morte
Edipo, ovvero il primo risolutore di enigmi della civiltà occidentale. Trovare una risposta all´indovinello della Sfinge per lui non è un passatempo, è questione di vita o di morte. Se per gli antichi Achille era "piè veloce", Edipo è il maestro dei giochi di parole, dei proverbi, dei rebus. Quindi protagonista perfetto per il primo testo che Stefano Bartezzaghi scrive per il teatro. A quello che definisce «l´eroe del sapere, la figura tragica della consapevolezza» ha infatti dedicato L´enigma della Sfinge, pièce in tre atti presentata oggi al Piccolo Teatro di Milano in forma di lettura scenica con Galatea Ranzi e Luca Lazzareschi (il 12 marzo sarà al Teatro Goldoni di Venezia, sempre nell´ambito del progetto "Variazioni sul mito"). Tre atti come le tre età evocate dal fatale indovinello e come le tre figure femminili che Bartezzaghi mette a confronto con Edipo in altrettanti luoghi, la madre putativa Merope a Corinto, la Pizia a Delfi, e infine la Sfinge a Tebe. Il tutto nella forma di un blob teatrale che cita il citabile. «Un collage minuto da far esplodere prendendo a man bassa dove potevo» per dirla con il suo autore. Le fonti sono decine, filosofi e tragici greci, Tesauro, Shakespeare, Milton, Lacan, Hofmannsthal, Queneau, Dürrenmatt, Eliot, Kafka, Gadda, Borges, addirittura le Upanishad. Montate in dialoghi e disseminate di giochi di parole in puro stile Bartezzaghi. Tra un oracolo e un calembour (che è poi l´anagramma di "ombra luce"), un inganno e un trabocchetto linguistico, la sfida di Edipo l´astuto è infinita. E avvincente. Quasi come una detective story: «Nell´Edipo re di Sofocle la dinamica è simile quella di un giallo in cui chi indaga si scopre assassino. L´enigma ha per posta la vita di chi lo pone e di chi lo deve risolvere. ma il suo linguaggio incomincia a risuonare quando l´uomo incrocia gli dei dell´Olimpo (e, con loro, il proprio fato) e gli uomini delle città (e, con loro, la storia). Proverbi, oracoli e indovinelli costituiscono altrettante forme di inganno, promettono risposte ma dicono meno dell´indicibile che nascondono. Fra la sapienza e l´astuzia quale arma sceglierà Edipo per eludere la trappola fatale che lo attende?».