Financial Times, 28 febbraio 2009, 28 febbraio 2009
L’affare con cui il governo americano sale al 36% di Citigroup permette a quello di Singapore di diventare il secondo maggiore azionista della banca, con l’11,1% delle azioni
L’affare con cui il governo americano sale al 36% di Citigroup permette a quello di Singapore di diventare il secondo maggiore azionista della banca, con l’11,1% delle azioni. Anche l’esecutivo asiatico, difatti, ha convertito i titoli privilegiati controllati dalla sua Government Investment Corp. in azioni ordinarie, secondo il piano organizzato a Washington. Il fondo asiatico rinuncia però a un dividendo del 7% annuo a cui aveva diritto da gennaio 2008, quando è entrato in Citi con 6,88 miliardi di dollari. Nel dettaglio Gic convertirà i suoi 2,1 miliardi di titoli privilegiati in azioni ordinarie a un prezzo di 3,25 dollari ad azione, contro i 26,35 dollari che un titolo Citi valeva a gennaio 2008. Il fondo statale ha anche invitato a fare altrettanto quelli del Kuwait e di Abu Dhabi (anch’essi soci di Citi) per evitare che il governo americano prenda una quota di maggioranza.