Financial Times, 27 febbraio 2009, 27 febbraio 2009
L’industria del tabacco si conferma una solida garanzia per gli investitori. British American Tobacco, la seconda maggiore multinazionale del fumo quotata, ha migliorato i suoi dividendi dopo avere segnato un aumento dei profitti del 20% lo scorso anno
L’industria del tabacco si conferma una solida garanzia per gli investitori. British American Tobacco, la seconda maggiore multinazionale del fumo quotata, ha migliorato i suoi dividendi dopo avere segnato un aumento dei profitti del 20% lo scorso anno. I volumi delle vendite di sigarette di Bat sono aumentati dell’1% nel 2008, ma il fatturato è cresciuto di un quinto fino a 12,1 miliardi di sterline, grazie all’aumento dei prezzi e ai guadagni ottenuti all’estero grazie alla sterlina debole. I quattro giganti del fumo – Philip Morris, Bat, Japan Tobacco e Imperial Tobacco – controllano il 70% del mercato (Cina esclusa) e resistono alla crisi globale meglio di chi vende cibo i materie prime. Nonostante gli occidentali stiano riducendo il loro uso di tabacco, il calo dei consumi è stato compensato dal rialzo dei prezzi. Mentre nelle economie emergenti il fumo sta aumentando ancora. Le previsioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità dicono che i fumatori aumenteranno dagli attuali 1,3 miliardi di persone a 1,7 miliardi nel 2025.