La Stampa, 27/2/2009, 27 febbraio 2009
«NELL’ISLAM L’IDENTITA’ RELIGIOSA DIPENDE SOLO DAL PADRE»
Khaled Fouad Allam (studioso dell’Islam e primo editorialista musulmano dell’Osservatore Romano), chi decide se battezzare il figlio in un matrimonio misto?
«Il diritto musulmano classico concede a un musulmano di formare una famiglia con una donna non musulmana, però a condizione che i figli siano educati e cresciuti nella fedeltà all’Islam. L’identità religiosa nell’ebraismo, e anche nella tradizione cristiana, è data prevalentemente dalla madre, mentre nella cultura islamica è fornita dal padre. In pratica, se non c’è negoziato tra padre e madre, il matrimonio misto scardina l’ambito dei rapporti tra l’identità religiosa e i sessi».
Può essere accaduto nel caso di Treviso?
«Credo che sia possibile un conflitto del genere nella famiglia del marocchino, cioè che si sia giocato sulla bambina contesa in nome dell’identità. Spesso le crisi avvengono perché non si raggiunge un accordo tra genitori di diversa fede, per esempio una madre non musulmana intende battezzare i figli e sottrarli alla linea religiosa paterna».
Perché la madre non può decidere?
«Soprattutto in contesti tribali e di radicamento nella tradizione, l’egemonia del maschio è determinante. E’ un fenomeno che può avere diversi gradi di modulazioni, ma l’Islam, in qualunque contesto sociale, resta pater-lineare, perciò è il padre ad avere il diritto-dovere di immettere i figli nella fede musulmana»./