Corriere della Sera,27/2/2009, 27 febbraio 2009
LA DIETA DI FASSINO: A VOLTE MI DIMENTICO DI MANGIARE
Negli ultimi quarant’anni è ingrassato di... 500 grammi. Da 65 chili e mezzo a sessantasei. Un po’ poco, per un uomo alto un metro e 92 centimetri. «Il fatto è che a volte mi dimentico di mangiare », dice Piero Fassino, 59 anni, deputato del Partito demo-cratico, membro della commissione Affari esteri della Camera e segretario dei Ds dal 2001 al 2007.
«Quando sono sotto stress – spiega Fassino sul numero di marzo del mensile Ok Salute
’ perdo interesse per i sapori, mi sono indifferenti, nutrirmi diventa un gesto meccanico che cerco di impormi. Ma ci sono giorni che non sento per niente lo stimolo della fame: come se il mio cervello si impigrisse e smettesse di mandarmi i segnali imposti dallo stomaco vuoto».
Che nei periodi di tensione si possa avvertire meno l’appetito, in realtà, è un fatto noto. A Fassino succedeva già da studente, quando frequentava le scuole medie, alla vigilia di un compito in classe impegnativo o di un’interrogazione. Figuriamoci quando in politica ha vissuto da protagonista momenti come la fine del Partito comunista, nel 1989, o l’entrata dei Ds nel Partito democratico nel 2007: «Quanti pasti ho saltato...».
Il punto, spiegano gli esperti di Ok, è che il corpo, quando deve affrontare situazioni di «minaccia», non solo fisica, ma anche psicologica o emotiva, è attraversato da scariche di ormoni – tra cui adrenalina e serotonina – che spengono lo stimolo della fame e fanno affluire il sangue soprattutto al cervello e ai muscoli, preparandoli alla «lotta». L’importante che è che il rifiuto del cibo legato allo stress non duri nel tempo. Perché in quel caso diventa un vero disturbo dell’alimentazione: l’iporessia.
Ma non è il caso di Fassino, che quando non è stressato sa come godersi i piaceri della tavola: «Mi piace mangiare e bere bene – ammette ”. Non entro mai in un ristorante a caso. E ho la fortuna di avere una moglie (la senatrice del Pd Anna Maria Serafini ndr)
che cucina bene». lei a tenerlo d’occhio e a imporgli pasti regolari quando vede che il marito inizia a «dimenticarsi» del cibo. Proprio come tanti anna fa faceva sua madre: «Mi diceva sempre "Piero, ti prego, devi mangiare". Ed era riuscita a trovare uno stratagemma. Aveva scoperto che ero golosissimo di purè, delle melanzane alla parmigiana, della pasta al ragù. Quindi cucinava apposta per me. Poi mi chiamava a tavola e finalmente riusciva a farmi mandare giù qualche boccone».
Longilineo Piero Fassino, 1,92 di altezza per 66 chili