Wall Street Journal, 26 febbraio 2009, 26 febbraio 2009
L’affare da 2,5 miliardi di dollari con cui Live Nation, il maggiore organizzatore di concerti del mondo, progetta di fondersi con Ticketmaster, la più grande compagnia di vendita di biglietti, è sommerso dalle critiche dei gruppi rivali, dei politici e dei consumatori
L’affare da 2,5 miliardi di dollari con cui Live Nation, il maggiore organizzatore di concerti del mondo, progetta di fondersi con Ticketmaster, la più grande compagnia di vendita di biglietti, è sommerso dalle critiche dei gruppi rivali, dei politici e dei consumatori. Lo criticano perché il gruppo che nascerà – si chiamerà Live Nation Entertainment – controllerà la catena economica della musica dal vivo dall’inizio alla fine. ”Ho due scelte davanti a me – ha spiegato Michael Rapino, numero uno di Live Nation – aspettare che l’economia migliori o avere un approccio più aggressivo”. Concetto ripetuto da Irvin Azoff di Ticket Mater: ”E l’industria della musica sta molto peggio di quanto la gente pensi”. I rivali dicono che questo accordo potrà mandare fuori mercato ogni concorrente. I politici si lamentano, perché i due gruppi ”non vogliono spiegarci il motivo per cui si devono fondere”.