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 2009  febbraio 26 Giovedì calendario

ESPRESSO AZZERA LA CEDOLA TUTTO IN CASCINA L’UTILE ’08


Tutto in cassa. Per far fronte a un 2009 che si preannuncia ancora peggiore delle attese oltre che, naturalmente, del 2008. Ecco perché il Gruppo L’Espresso ha deciso di non distribuire dividendi ai soci. Del resto, l’esercizio scorso si è chiuso sì in utile, ma in deciso calo: 20,6 milioni i profitti del 2008 , il 78,5% in meno rispetto al 2007. E se l’azienda presieduta da Carlo De Benedetti (resterà al suo posto, come si ipotizzava, con la delega alla nomina dei direttori) ha già avviato un robusta riduzione dei costi, che a regime garantirà risparmi per 47 milioni di euro all’anno, nei prossimi mesi il nuovo amministratore delegato Monica Mondardini dovrà accentuare il taglio di tutte le spese, comprese quelle del personale. In questa direzione, quindi, è ipotizzabile che dopo i 150 tagli annunciati al 30 settembre, la cifra possa crescere notevolmente. Anche se, nelle settimane scorse l’ad ha garantito al cdr di Repubblica, la testata ammiraglia, che almeno fino a giugno non ci saranno interventi sull’organico redazionale. Per gli altri dipendenti non si sa. «L’attività dei primi mesi del 2009 conferma il trend negativo degli investimenti pubblicitari, non lasciando intravedere allo stato attuale alcune segnale di ripresa», si legge nella nota dell’Espresso. Ma c’è di più. «Il grave deterioramento dei risultati e la criticità delle prospettive impongono di adottare nuove e più incisive misure di riduzione dei costi», prosegue il comunicato della società, «con il fine di garantire la continuità e lo sviluppo dei mezzi del gruppo la cui rilevanza strategica continua a essere confermata dalle posizioni chiave da essi occupati nei mercati di riferimento». Forse grazie a tale scelta gestionale il mercato, ieri, ha premiato l’Espresso, che ha chiuso in progresso del 6,57% a 0,73 euro, malgrado i non esaltanti risultati del 2008: fatturato a 1,026 miliardi (-6,6%), mol a 142,5 milioni (-36,2%) ed ebit a 95,2% (-47,2%). Questo nonostante il gruppo abbia ridotto lo staff di 70 unità. Numeri inferiori alle stime degli analisti. A incidere sul giro d’affari è stata la flessione dei ricavi pubblicitari (608,2 milioni, -7,4%) e di quelli relativi ai prodotti allegati (142,5 milioni, -36,2%). Ecco perché il tandem De Benedetti-Mondardini «è impegnato nell’implementazione dei piani di riduzione dei costi già avviati, nonché nel formulare nuovi interventi a partire da una struttura societaria e organizzativa maggiormente efficiente». Interventi da definire ma che potrebbero riguardare anche le controllate Manzoni&C e Finegil, che potrebbero essere oggetto di revisione. C’è da notare che, nonostante la crisi e i conti in calo, l’Espresso ha licenziato un piano straordinario di stock option (in sostituzione di quelli 2007 e 2008) nonché ulteriori nuovi incentivi per il 2009.