Varie, 26 febbraio 2009
AL
AL KALBANI Adel Bin Salim Riad (Arabia Saudita) 1958 • «[…] il primo imam nero nominato alla guida del massimo luogo di culto musulmano, la Moschea Sacra della Mecca […] I video delle sue preghiere del venerdì spopolano sui siti Internet arabi. Le sue letture delle sure del corano vengono scambiate con hit di musica pop: ipnotiche e trascinanti. Tanto che […] è stato chiamato a guidare la preghiera durante il Ramadan proprio alla Mecca, davanti a centinaia di migliaia di persone. stata la sua consacrazione, come lo fu per Barack Obama il ”keynote speech” alla Convention democratica del 2004: era nata una stella. Restava da superare una profonda diffidenza, un razzismo che attraversa nel profondo la conservatrice società saudita. Ma il percorso non poteva essere quello dell’investitura dal basso in stile americano. Ci ha pensato il re Abdullah, che forse ha come modello i sovrani illuminati dell’epoca d’oro dell’islam, capaci di trascinare in avanti i propri popoli. O forse, con gli equilibri che in Medio Oriente stanno cambiando sotto la spinta della svolta alla Casa Bianca, cerca di stare al passo con il suo insostituibile alleato, l’America. ”La decisione del re - ha detto Al Kalbani - è stata coraggiosa. In varie zone del regno ci sono ulema apertamente razzisti e ne ho conosciuti che si sono rifiutati di sedersi accanto a un bengalese” […] lontano discendente da schiavi neri convertiti […] ”Dopo l’11 settembre […] ho convinto molti giovani a non andare a combattere all’estero: un credente saudita non deve diventare strumento di gruppi che con il pretesto della fede perseguono scopi contrari agli interessi della nazione”. […]» (Giordano Stabile, ”La Stampa” 26/2/2009).