Flavio Haver, Corriere della sera, 26/2/2009, 26 febbraio 2009
«Distruggere i nastri e archiviare» Si chiude il caso Berlusconi-Saccà--- ROMA – «Non c’è alcuna certezza del "do ut des"
«Distruggere i nastri e archiviare» Si chiude il caso Berlusconi-Saccà--- ROMA – «Non c’è alcuna certezza del "do ut des". Lo stretto legame tra l’onorevole Berlusconi e Saccà, che emerge con evidenza dall’attività investigativa, era tale da consentire al primo di effettuare segnalazioni al secondo senza dover promettere o ottenere nulla in cambio». E’ il passaggio più importante del provvedimento con il quale la procura ha chiesto al giudice per le indagini preliminari di archiviare l’inchiesta per corruzione contro il Presidente del Consiglio e l’ex direttore di Rai Fiction per la vicenda delle presunte raccomandazioni delle starlette televisive. stata inoltre sollecitata «la distruzione delle migliaia di intercettazioni e di tutta la documentazione, anche in formato informatico, relativa alle stesse per assicurare il massimo della riservatezza dei soggetti coinvolti». Dal punto di vista penale – hanno osservato i magistrati riferendosi alla telefonate con politici, attrici e personaggi pubblici e del mondo economico – «le conversazioni appaiono irrilevanti». «La richiesta evidenzia i connotati di una vicenda surreale creata al solo scopo di colpire la privacy delle persone coinvolte», ha sottolineato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri: « la giusta risposta nei confronti di quanti ancora contestano il nostro disegno di legge sulle intercettazioni. l’esempio dell’abuso di questo strumento di indagine». E Fabio Evangelisti (Idv): «A pensare male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca. Lecito, quindi domandarsi se ci sia qualche legame tra la decisione del governo di allentare la stretta sulle intercettazioni e la richiesta della procura». I magistrati hanno anche chiesto l’archiviazione del filone d’indagine in cui Saccà è coinvolto con la commercialista napoletana Stefania Tucci e l’intermediario delle case di produzione «Hbo» e «Bavaria », Giuseppe Proietti, per l’acquisto di programmi e format avvenuto con pagamenti estero su estero. Dalla Svizzera, tra l’altro, non è stata fornita alcuna collaborazione: la rogatoria con la richiesta di accertamenti bancari non ha ricevuto risposta. Nel provvedimento il procuratore Giovanni Ferrara e i pm Sergio Colaiocco e Angelantonio Racanelli illustrano aspetti giuridici e rilevanza penale del contenuto delle intercettazioni tra il premier e l’ex responsabile di Rai Fiction. Colloqui in cui Berlusconi parlava a Saccà di Evelina Manna, Elena Russo, l’ex tronista Camilla Ferranti, Antonella Troise. Secondo i magistrati, Saccà non rivestiva la qualifica di incaricato di pubblico servizio: «L’attività pubblica della Rai è, di regola, limitata alla trasmissione, non anche alla realizzazione dei contenuti. Prova ne è che la stessa direzione fiction ben può acquistare, oltre che produrre, i contenuti destinati alla futura ed eventuale trasmissione ». E ancora, sulle segnalazioni del capo del governo al manager delle attrici: «Appare verosimile ritenere che l’attenzione prestata alle cortesie richieste, siano esse state occasionali o sistematiche, sia stata caratteristica di un rapporto asimmetrico nel quale, comunque, Berlusconi non aveva alcuna necessità di garantire indebite utilità per essere ascoltato o ricevere favori da Saccà». Flavio Haver