Giovanna Cavalli, Corriere della Sera, 26/2/2009, 26 febbraio 2009
E le «segnalate» ora esultano Manna: ma mi hanno massacrata --- ROMA – «Lo dicevo io che erano tutte stupidaggini, un gran polverone sollevato per niente, soldi buttati, con la crisi che c’è
E le «segnalate» ora esultano Manna: ma mi hanno massacrata --- ROMA – «Lo dicevo io che erano tutte stupidaggini, un gran polverone sollevato per niente, soldi buttati, con la crisi che c’è. Perciò è finita come doveva finire. Ero innocente allora, lo sono adesso», rivendica Camilla Ferranti, 28 anni, segnalata speciale per la parte dell’infermiera Maya nell’ultima serie di Incantesimo, ormai in mesta replica alle 6 del mattino. Ma orgogliosa di esserlo stata: «Lo meritavo, sono brava, mi impegno e valgo ogni ruolo che mi sono conquistata», puntualizza la bionda ex tronista con laurea in Scienze politiche che non si sa mai. Lei che finora s’è portata addosso la doppia lettera scarlatta della Saccà girl, R come raccomandata ed S come strappona (così fu sgarbatamente riassunta la sua resa artistica in una celeberrima intercettazione), figlia di uno dei medici del premier, un film indipendente in uscita («Alice ») e una fiction da contrattare, ammette che «sì, certo, la gente si è divertita con questa storia, è stato un momento goliardico collettivo, ecchè non lo capisco, però di significativo non c’era niente, hanno inseguito reati inesistenti». Dell’archiviazione chiesta per Saccà e Berlusconi chiaro che si rallegra: «Era una strumentalizzazione politica contro di loro, è giusto così ». Più guardinga Elena Russo, attrice napoletana che il Cavaliere si prese a cuore «perché è la più brava che c’è», vedendo se la si poteva far contenta con una parte in tv, senza però mortificarla «perché è una persona molto orgogliosa» e aveva bisogno di lavorare. «Mi fa piacere che una volta tanto la giustizia abbia fatto il suo corso in tempi brevi», quasi ci detta la bella Elena, testimonial della pubblicità progresso del governo sull’emergenza rifiuti a Napoli. «Da oggi spero che finisca questa persecuzione, ero soltanto un nome alla fine di una conversazione, mi sono ritrovata in mezzo senza volerlo, non c’entravo nulla con il discorso politico». Ha recitato in Amiche mie per Canale 5, sta per uscire il film Ce n’è per tutti in cui recita con Ambra Angiolini, dunque la carriera in fondo non va malaccio. Però il gossip le brucia ancora: «Mi scoccia questa etichetta di raccomandata appiccicata addosso, non me la meritavo, io che ho fatto una gavetta lunga e piena di sacrifici e che ho un curriculum lunghissimo. Ma chi non mi conosce non lo può sapere. Sono stata fortunata perché ho un carattere forte ed ho tenuto duro alle cattiverie, però sono stati momenti brutti, sbattuta sui giornali come una delinquente ». Con l’ex direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà, è rimasta la stima: « stato importante per me che non avevo santi in paradiso, un punto fermo per tanti anni». Col premier Elena non si sente in grande confidenza: «Mi ha lusingato il suo apprezzamento professionale, ma non è che ora alzo il telefono e lo chiamo. Anzi approfitto per salutarlo. Ora avrà un problema in meno, tutto avrebbe voluto lui tranne quello che è successo». Nelle registrazioni destinate chissà all’inceneritore, Berlusconi raccomandava al produttore De Angelis di chiamarla presto «perché è in uno stato di frustrazione assoluta» (sempre meglio di quell’Antonella Troise descritta come una «pazza pericolosa che diceva in giro cose tremende »). Nel frattempo il buonumore di Evelina Manna non è migliorato: «Sono stata la più massacrata, sta davanti agli occhi di tutti, hanno cancellato quel che avevo fatto prima, un percorso pulito e tranquillo, ma questo è il dramma di un’Italia provinciale ». Sarà per quei capelli rosso fiamma, per quelle curve da pin up: «Per due foto sexy sono stata catalogata come minus habens, io che ho posato per Herb Ritts e Demarchelier, che non sono mai scaduta nella cronaca rosa o preso scorciatoie. che in questo nostro cinema, così snob e radical chic, lontano dal popolo, se sei fuori dal giro non vai da nessuna parte ». Perciò magari una spintarella faceva comodo. «Ma quale raccomandazione, guardi qui com’è finita, sembrava una piece di Ionesco».