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 2009  febbraio 26 Giovedì calendario

LA MALATTIA DELL’ANTI

Caro Romano, siamo già a due generazioni di giovani di sinistra educate solo all’antibushismo e all’antiberlusconismo. Il primo è andato in pensione, il secondo per motivi anagrafici, non tarderà a seguirlo. Oggi, lo so, appare un fatto da futuro remoto ma i secoli di storia che ci hanno preceduto insegnano che pochi anni non sono nulla. Queste generazioni, orfane dei loro nemici, brancoleranno nel buio: sono di sinistra perché Bush e Berlusconi fanno loro schifo e dopo? Ecco perché Di Pietro vola! Se per essere di sinistra basta solo detestare Berlusconi meglio dell’Idv non c’è niente. D’accordo, meglio quest’odio che l’amore per Stalin o Breznev o Mao o Castro come un tempo, peccato però che, una volta guariti da una malattia d’amore durata decenni, di botto si sia passati a una malattia d’odio. E dopo?
Giacomo Dentici
icitned@yahoo.it
Anch’io penso che la demonizzazione di Berlusconi sia stata un errore. una tentazione a cui la sinistra ha ceduto sin dalla «discesa in campo» del leader di Forza Italia e di cui ancora non è riuscita a sbarazzarsi. Per completezza, tuttavia, occorre ricordare che Berlusconi, a sua volta, non ha smesso di rappresentare l’opposizione come un covo di comunisti. Abbiamo costruito il bipolarismo italiano sul principio della reciproca «damnatio »: un pessimo inizio. Non vedo tuttavia perché Antonio Di Pietro le sembri diverso. A me sembra piuttosto che sia la versione più radicale e bellicosa dell’antiberlusconismo.