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 2009  febbraio 26 Giovedì calendario

L’ALTRA MELONI: «MI ISPIRO A BERLINGUER A AL CHE»

La proposta è arrivata durante la festa di Carnevale di Bianca, la figlia di 18 mesi: «Avevo il cellulare nella borsa, non l’ho sentito suonare. Quando l’ho guardato, ho trovato 31 chiamate senza risposta e un sms di Franceschini». Neanche il tempo di capire e il neosegretario del Pd richiama: «Tutti mi parlano bene di te, pensavo di nominarti in segreteria». E così, eccola, Elisa Meloni da Torrita di Siena, 32 anni da compiere il 1° maggio e dodici di politica alle spalle, catapultata dalla segreteria del Partito democratico di Siena a quella nazionale di Sant’Andrea delle Fratte.
Laurea in Giurisprudenza con una tesi sulla tutela e la valorizzazione dei centri storici, segretaria della Sinistra giovanile della sua città nel ”99, la Meloni è stata poi responsabile organizzazione e comunicazione dei Ds toscani, infine di nuovo sul territorio, fino all’elezione in gennaio al provinciale, con la percentuale bulgara del 94% dei voti. E ora la novità. «Tutto m’aspettavo tranne questo», racconta con voce emozionata e forte accento toscano: debutta oggi nella sua prima riunione, «sento che è una doppia sfida: perché è la prima volta che un senese è chiamato nella segreteria nazionale, e per via dell’età, perché i giovani vengono di solito misurati in modo più severo. Franceschini ha fatto una scelta importante e inedita: quella sui giovani è una grande scommessa, dobbiamo provare a vincerla, ma bisogna essere uniti. I più anziani? Si può essere utili al partito in tanti modi e in tanti luoghi, certo per far crescere una nuova generazione di dirigenti a volte serve che qualcuno faccia un passo indietro».
Rinnovamento generazionale e «di provenienza»: forte il radicamento nel territorio di questa ragazza della provincia - un paese di 7000 anime a pochi chilometri da Montepulciano - che da ragazzina voleva fare il magistrato («per questo ho esitato a iscrivermi al partito: poi la passione politica ha prevalso») e oggi si chiede come concilierà il precedente impegno («vanno al voto 30 Comuni della mia provincia su 36», si preoccupa) con il nuovo: «Ancora non so cosa m’aspetta, come mi gestirò, spero di capirne di più nella riunione di oggi». E con quello principale di mamma single: «Che è una priorità, perché non si può delegare a nessuno». Con Dario Franceschini non ha mai avuto particolari rapporti, «l’ho conosciuto una volta in campagna elettorale», ma all’Assemblea di sabato scorso l’ha votato con convinzione: «Mi è piaciuto quello che ha detto nel suo discorso: ad esempio il passaggio sulla laicità dello Stato». E sulle alleanze, che ne pensa, Udc o Rifondazione? «Non possiamo pensare di escludere qualcuno a prescindere. La vocazione maggioritaria del Pd non è in discussione, ma alle prossime amministrative dobbiamo fare alleanze sulla base dei programmi».
Sulla sua pagina di Facebook, accanto a una foto sotto le bandiere del Pd «scattata durante la manifestazione del 25 ottobre», e tra passioni dichiarate come gli U2, i Lego e la Nutella, spiccano i nomi di alcuni politici: Barack Obama Che Guevara e Nelson Mandela, e, tra gli italiani, il presidente della repubblica Giorgio Napolitano e l’ex segretario Walter Veltroni. «Il partito a Siena s’è sentito tradito dalle sue dimissioni. Ma io lo voglio leggere come un atto di generosità, per scuotere il partito: se questo era l’obiettivo, c’è riuscito. Ma certo Veltroni è una delle risorse migliori del nostro partito». Un modello chi è? «Mi sono appassionata alla politica leggendo di Berlinguer, ma un modello non c’è». Ieri, al suo cellulare sono arrivati almeno 400 sms di congratulazioni, da Rosy Bindi a Beatrice Magnolfi. E oggi comincia l’avventura.