Rinaldo Frignani, Corriere della Sera, 26/2/2009, 26 febbraio 2009
I romeni si offrono per partecipare alle ronde --- ROMA – Immigrati romeni al fianco di residenti italiani
I romeni si offrono per partecipare alle ronde --- ROMA – Immigrati romeni al fianco di residenti italiani. Ronde comuni contro la criminalità. Un piano ambizioso. «Noi siamo pronti», assicura Eugen Terteleac, presidente dell’Associazione Romeni d’Italia, dal suo piccolo ufficio nel popolare quartiere dell’Alessandrino. Abito scuro e modi affabili, il rappresentante di 112 mila iscritti parla anche da politico esperto e manager smaliziato. Dietro alla scrivania spicca lo stemma dell’associazione: due leoni rampanti, l’Italia e la Romania sovrastate da una torre. Oggi per Terteleac, da quasi 20 anni a Roma, dove dirige una ditta di trasporti, è un giorno importante: «Ho un appuntamento all’ambasciata romena – spiega con orgoglio – presenterò il nostro piano per partecipare alle vigilanze cittadine al fianco degli italiani, a Roma come nel resto d’Italia. Voglio mettere il nostro governo al corrente dell’iniziativa: fino a oggi non siamo mai stati ascoltati, a Bucarest non sanno nemmeno quanti siamo qui e dove abitiamo. Adesso potrebbe cambiare tutto». E quale sarà il passo successivo? «Iniziare da Roma e dal Lazio. Vorremmo chiedere la mediazione del Campidoglio per poter entrare in contatto con le associazioni di quartiere – aggiunge il rappresentante romeno – farlo da soli non sarebbe appropriato in questo momento. Nella Capitale rappresentiamo circa 40 mila romeni: gente che, attraverso il volontariato, vuole mostrare la vera immagine del nostro Paese». Nel giorno della convalida degli arresti dei coniugi romeni per l’omicidio dell’amministratore di condominio a Boccea, del fermo di altri connazionali per furto e della comparsa a Trastevere della scritta «Rumeno t’accoltello» seguita da una svastica, Terteleac spera che le ronde servano davvero a qualcosa e a invertire la tendenza. «Parteciperemo, a patto però che non siano contro i romeni – precisa – noi ci metteremo tutto l’impegno possibile: e per questo, per il prossimo 13 marzo, abbiamo organizzato all’Accademia di Romania, ai Parioli, un convegno sulla legalità al quale parteciperanno anche nostri politici, come il senatore Viorel Badea (rappresentante dei cittadini romeni all’estero nel Parlamento della Romania). Ma serve maggiore cooperazione fra noi e voi: e non soltanto a livello di governi, ma anche fra associazioni ». Il leader dell’Ari ha già in mente le zone dove i romeni potrebbero scendere in strada per pattugliare il territorio. «Le periferie romane, soprattutto quelle a sud est (Casilino, Anagnina, Romanina, Tor Bella Monaca) – spiega ancora Terteleac – e poi anche i centri sul litorale, come Ostia e Torvajanica, dove la nostra comunità è molto numerosa».