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 2009  febbraio 26 Giovedì calendario

L’ultima malattia di Gerusalemme è la «Sindrome da preghiera compulsiva», una forma di ossessione che colpisce ebrei e musulmani individuata da David Greenberg e Avigdor Buncik, psichiatri dell’Herzog Hospital

L’ultima malattia di Gerusalemme è la «Sindrome da preghiera compulsiva», una forma di ossessione che colpisce ebrei e musulmani individuata da David Greenberg e Avigdor Buncik, psichiatri dell’Herzog Hospital. Alcuni casi: il fedele che ripete più volte la stessa preghiera, per paura di non averla recitata con la dovuta convinzione; quello che va in bagno anche decine di volte, per lavarsi e purificarsi; quello che passa la giornata a sistemarsi i tefillin, i lacci di cuoio nero che devono essere allacciati al braccio e alla testa degli ebrei. L’équipe è in collegamento con un collega egiziano, il professor Ahmed Okasha, che al Cairo sta conducendo una ricerca parallela: «Ci sono musulmani che mostrano lo stesso tipo di disturbi: rileggono più volte la stessa pagina del Corano, temono di non inginocchiarsi correttamente, spostano di continuo il tappeto per paura di non essere esattamente diretti verso la Mecca». All’Herzog Hospital, i malati di preghiera vengono curati con la stessa cosa che li affligge, cioè la religione: «Organizziamo colloqui sulla fede e cerchiamo di cambiare la loro prospettiva, per esempio rimuovendo la paura d’una punizione divina se non s’è pregato come si deve».