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 2009  febbraio 25 Mercoledì calendario

In Mauritania, dove l’obesità è segno di bellezza, le nuove generazioni si oppongono al leblouh, tradizione di origine arabo-berbera che consiste nel far mangiare alle bambine e alle ragazze enormi quantità di cibo, se necessario a forza, spesso prima del matrimonio

In Mauritania, dove l’obesità è segno di bellezza, le nuove generazioni si oppongono al leblouh, tradizione di origine arabo-berbera che consiste nel far mangiare alle bambine e alle ragazze enormi quantità di cibo, se necessario a forza, spesso prima del matrimonio. Una generazione fa, veniva messo all’ingrasso un terzo delle donne del paese ma oggi, secondo il governo della Mauritania che ha lanciato diverse campagne contro questa pratica, accade a una su dieci. A volte le famiglie, per assicurarsi che il peso delle figlie aumenti, pagano ingrassatrici professioniste. Fatematou, voluminosa sessantenne che dirige una fattoria dell’ingrasso nella città di Atar, nel nord desertico: «Faccio mangiare loro molti datteri, moltissimo couscous e altri cibi grassi. Le faccio mangiare, mangiare e mangiare e poi bere tantissima acqua per tutta la mattina e poi possono riposarsi. Si ricomincia di pomeriggio. Facciamo così tre volte al giorno, mattina pomeriggio e sera». A volte le bambine, che arrivano a pesare fino a 100 chili, «piangono e urlano, ma alla fine si abituano»: «Ho visto partorire ragazze di 10 anni. Dieci anni! Quando sono grasse e belle, possono servire bene i loro mariti».