Federico Rampini, la Repubblica, 24/2/2009, 24 febbraio 2009
L’OSCAR ILLUMINA LA BARACCOPOLI
Dalle quattro del mattino, ora indiana, la febbre degli Oscar ha elettrizzato i vicoli di Garibnagar, la baraccopoli di Mumbai dove nasce il protagonista di "Millionaire": televisori accesi nelle casupole più fetide e derelitte, una folla assiepata davanti a ogni schermo, un tifo spasmodico e corale. Molti vicini di casa di Rubina Ali e Azharuddin Ismail (i due attori bambini) avevano iniziato giorni prima un digiuno propiziatorio, per aiutare la vittoria agli Oscar. Eppure non c´è ambiente più lontano dai fasti e dai lussi di Hollywood.
A casa di Rubina l´unico segno esteriore di ricchezza portato dalla paga del cinema è uno schermo tv ultrapiatto al plasma, un oggetto da fantascienza che fa fatica a entrare nel tugurio largo tre metri per tre.
questa miseria che ha fatto storcere il naso all´élite indiana: da destra hanno accusato "Millionaire" d´infangare l´immagine del paese, a sinistra si rinfaccia la produzione di avere usato i bambini poveri come carne da scenografia per poi abbandonarli al loro destino. All´entrata dell´altra baraccopoli di Dharavi, un grande poster con scritto «Non siamo slumdog», riporta alla realtà. Il film di Boyle «Non cambierà le nostre vite», commenta una donna che nelle case di lamiera vive da oltre 20 anni». Ma nel cuore di Garibnagar la polemica era cancella ieri da boati di urli: un gioioso trionfo di massa è esploso ogni volta che le immagini trasmesse da Hollywood portavano l´annuncio di una nuova statuetta dorata. Alla fine i più poveri tra i poveri, i derelitti dei bassifondi di Mumbai, hanno deciso che questo film era il loro film, se ne sono appropriati come da secoli si impadroniscono delle divinità di dieci religioni diverse, le mescolano nel "masala" che è il mosaico culturale indiano. Non importa se il lieto fine della favola di "Millionaire" resterà inaccessibile per la stragrande maggioranza dei diseredati di Mumbai. Non importa se le ferite dolorose evocate dal film - la tratta di piccoli schiavi addestrati a mendicare, le fiammate di violenza tra indù e musulmani - restano piaghe aperte. Sognare un futuro diverso è una delle cose che riesce meglio agli indiani di oggi. Per questo l´apoteosi di "Millionaire" hanno potuto viverla davvero come una loro vittoria. Quel sogno ieri ha dato speranza a un popolo indomito che ogni giorno si batte contro il destino, alzando lo sguardo oltre una cloaca immonda.