s.b., la Repubblica, 24/2/2009, 24 febbraio 2009
RCS, ROTELLI SBORSA ALTRI 82 MILIONI
MILANO - Essere un azionista di riferimento di Rcs Mediagroup comporta oneri e onori sempre di portata straordinaria. Lo sperimentò in prima persona Stefano Ricucci nel tentativo maldestro di scalare il gruppo di via Solferino, quattro anni fa, e in parte lo prova ora Giuseppe Rotelli, che poco dopo quel blitz si è impegnato a salire nel capitale Rizzoli a prezzi oggi insensati rispetto al valore di Borsa. Così il patron delle cliniche ieri ha trovato il compromesso con il Banco Popolare venditore: ha trasformato in azioni solo un 2,6% delle opzioni su Rcs in scadenza a marzo, al prezzo stabilito di 4,51 euro ciascuna. Fanno 82,5 milioni di euro per un pacchetto che in Borsa vale ormai un settimo circa. Il pacchetto restante del 3,45% invece Rotelli lo pagherà più avanti: sempre a 4,51 euro per azione, ma con tempo fino al 2014 per saldare i 114 milioni rimanenti. Il compromesso con i banchieri veronesi è avvenuto con la mediazione dello studio legale di Giuseppe Lombardi. Alla nuova scadenza, l´escursione in Rcs sarà costata all´imprenditore pavese circa 350 milioni. E senza avere ancora un suo rappresentante in consiglio, malgrado i diritti di voto sulle opzioni siano già tutti suoi.
Finora l´esperienza è costatata al numero uno delle cliniche di San Donato 107 milioni di perdita secca. A tanto ammonta il rosso 2008 della finanziaria Pandette, attraverso cui Rotelli detiene, direttamente e indirettamente, un pacchetto pari al 10,9% del capitale di Rcs. Ma in realtà l´imprenditore si è già portato avanti, svalutando l´intera partecipazione (comprese le opzioni sul restante 3,45%) e ricapitalizzando di tasca propria la finanziaria con 150 milioni. Attraverso la Velcafin, Rotelli ha provveduto a coprire il rosso di Pandette da 107 milioni, aggiungendo ulteriori 43 milioni di liquidità che andranno a rimpinguare la riserva sovrapprezzo azioni. Tuttavia questo ingente sforzo potrebbe anche non essere l´ultimo, perché prudenzialmente Pandette ha svalutato le sue Rcs ai prezzi di fine 2008, ovvero 2,5 euro per azione, valutando implicitamente il 10,9% del gruppo circa 200 milioni. Ieri in Borsa le azioni del Corriere della Sera valevano 0,58 euro ciascuna. Ricapitolando, Rotelli si è impegnato a investire circa 350 milioni (comprese le opzioni sul 3,45% di Rcs), ne ha già persi 150 e se oggi dovesse vendere sul mercato l´intero pacchetto accumulerebbe una minusvalenza latente di 300 milioni. Questo per quanto riguarda gli oneri, invece per ciò che concerne gli onori dell´entrata in via Solferino, si può solo notare che a ora Rotelli non fa parte del patto di sindacato, né ha rappresentanti nel cda. Tuttavia forte di una partecipazione che è seconda solo a quella di Mediobanca (che di Rcs ha il 14%), Rotelli potrebbe presentarsi a maggio all´assemblea soci con una propria lista di minoranza ed esprimere la preferenza sulla nomina di un consigliere e sul presidente del collegio sindacale. Tra gli altri soci di peso del gruppo editoriale e fuori dal sindacato che regge il 63,5% figura il 5,1% di Edizione Holding dei Benetton, e il 5% del costruttore romano Toti, ma neppure presentando insieme una lista i due avrebbero più peso di Rotelli.
(s.b.)