Fabio Pozzo, la Stampa 21/02/2009, 21 febbraio 2009
Callisto Tanzi, dopo il «grande crac» e la condanna a dieci anni di reclusione per il reato di aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza, ricomincia una nuova vita professionale
Callisto Tanzi, dopo il «grande crac» e la condanna a dieci anni di reclusione per il reato di aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza, ricomincia una nuova vita professionale. Riparte dai dolci, settore che non gli è nuovo: si chiamavano Mister Day i prodotti da forno commercializzati da Parmalat. L’ex re del latte starebbe lavorando ad un’impresa che andrebbe a produrre «muffin», tipici e soffici dolcetti americani o inglesi, destinati pare al mercato del Nord America. L’azienda sta sorgendo nella periferia Sud della città emiliana, in strada Martinella. C’è un grande capannone, per ora vuoto e una palazzina che ospita uffici professionali, dove l’ex patron di Parmalat avrebbe l’ufficio al secondo piano dell’edificio. Ufficio, per altro, che dista soltanto poche centinaia di metri dalla villa di Tanzi, in Strada Chiaviche. Nella palazzina si parla della nuova avventura di Tanzi da circa un mese. Ma secondo alcuni muratori che stanno lavorando all’allestimento dell’impianto, in realtà l’attività sarebbe cominciata ben prima, a novembre. Sopralluoghi, scarichi, linee elettriche, eccetera. Lavori che, almeno ultimamente, sarebbero seguiti in prima persona dallo stesso Tanzi. Anche ieri mattina era in loco. E’ arrivato con una Honda Civic grigia, intorno alle dieci, e si è trattenuto sino all’ora di pranzo. Piumone beige, telefonino e un foglio di documenti arrotolato nelle mani, ha dato direttive come ai vecchi tempi. Da cinque giorni, si dice, è presente al mattino e al pomeriggio. Piglio deciso e capelli bianchi scompigliati, probabilmente, spinto da nuova verve, che ritrova dopo le disavventure giudiziarie, che lo hanno visto finire dietro le sbarre (nonostante la condanna, Tanzi è libero, stante la sua età, 70 anni, incompatibile per la legge Cirielli con la carcerazione ). A Parma si dice anche che lavorerebbe a fianco di un Cocconi, nome legato all’omonimo storico caffè di via Repubblica. «Noi non c’entriamo » dice il titolare dell’esercizio. «E i fratelli Cocconi sono estranei alla gestione del locale. Paghiamo loro solo l’affitto dei muri». «Ritengo che si tratti di un’attività di consulenza che il cavalier Tanzi svolge per un’azienda parmigiana». Così Giampiero Biancolella, uno dei legali dell’ex patron di Parmalat. «Roba vecchia. Si tratta di qualche ora al giorno che il cavaliere dedica a questa attività. Niente di più». Tanzi lavorerebbe part-time su incarico ricevuto da terzi e non avrebbe insomma impiantato alcuna attività in proprio.