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 2009  febbraio 23 Lunedì calendario

KINDLE 2, ECCO L’EBOOK CHE SALVA EDITORI E GIORNALI


Due personaggi che all’ apparenza hanno poco in comunque e che si conoscono a malapena, Jeff Bezos di Amazon e Bill Keller del "New York Times", hanno fatto capire parlando qualche giorno fa a pochi isolati di distanza che si profila una nuova convergenza tra il mondo dell’ elettronica e quello della lettura.
L’ ipotesi di base? Che grazie a nuove tecnologie libri e giornali possano essere distribuiti e "consumati" sotto forma digitale, senza rinunciare a quelle flessibilità e comodità tipiche della carta stampata. Ovviamente la prospettiva è molto incoraggiante per le case editrici e soprattutto per le aziende editoriali, che stanno attraversando una crisi senza precedenti, come conferma la sospensione del pagamento dei dividendi decisa la settimana scorsa proprio dal board del "New York Times".
Che hanno detto Bezos e Keller? Come interpretare le loro parole? Nelle sale della New York Public Library, l’ immensa biblioteca nel cuore di Manhattan, il giovane fondatore di Amazon ha presentato Kindle 2, il nuovo modello del suo ebook (libro elettronico). "La lettura è troppo importante per non meritare un apparecchio ad essa dedicato", ha spiegato l’ imprenditore che, ad appena 45 anni, ha già rivoluzionato la distribuzione dei libri e ha creato il più grande gruppo di commercio online del mondo (20.500 dipendenti, 19,1 miliardi di dollari di fatturato nel 2008).
Mentre Bezos si vantava di Kindle 2, il nuovo ebook, dagli uffici nel grattacielo progettato da Renzo Piano, Bill Keller, che è direttore del "New York Times", il più prestigioso quotidiano del mondo, ha esposto, in uno scambio con gli utenti del sito Internet, le sue idee sulla crisi della carta stampata.
"C’ è una diminuzione dell’ offerta di giornalismo di qualità, e al tempo stesso una crescita della domanda", ha premesso Keller. Per il momento la concorrenza di Internet, dove abbondano le informazioni gratuite, riduce il numero dei lettori dei quotidiani e gli introiti pubblicitari, acuendo le difficoltà delle aziende editoriali. Il "New York Times", già pieno di debiti, tanto che vuole vendere o ipotecare una parte del suo grattacielo, è alla ricerca affannosa di sistemi per far pagare il giornalismo di qualità che produce ogni giorno. Non è facile. Ma una strada promettente è l’ uso di nuovi strumenti di lettura: oltre a "Times Reader", frutto di un accordo con la Microsoft, Keller ha citato proprio il Kindle della Amazon.
Per capire gli entusiasmi di Bezos e Keller bisogna fare un passo indietro, tornando alle origini dell’ ebook. Gli ideologi della rivoluzione digitale hanno sempre avuto il sogno di mandare in soffitta Gutenberg e di rimpiazzare, dopo quasi sei secoli dalla prima Bibbia stampata, la carta con l’ elettronica. Ma mentre i computer sono diventati onnipresenti, modificando la vita quotidiana di centinaia di milioni di persone in giro per il mondo, l’ attività di lettura (e il suo piacere) è stata contagiata solo marginalmente.
Una delle ragioni, forse, è che i primi modelli di ebook, lanciati più di un decennio fa, erano scomodi e non offrivano lo stesso "gusto" o "profumo" di un libro. Negli ultimi anni, però, c’ è stata un indiscutibile miglioramento delle tecnologie. Il Reader Digital Book della Sony, il World Gear della Panasonic e soprattutto il Kindle della Amazon, che ha due terzi del mercato (in inglese "to kindle" significa accendersi, infiammarsi, eccitarsi), hanno aperto la strada a una maggiore leggibilità e maneggevolezza, avviando così il boom dei libri elettronici.
"Gli acquirenti del Kindle ci hanno veramente sorpreso", ha ammesso Bezos. Amazon, che ha lanciato l’ apparecchio nel novembre del 2007, è stata sommersa da richieste e ha esaurito le sue scorte alla vigilia del Natale scorso. E nel 2008 ne ha venduti circa mezzo milione di esemplari a 359 dollari l’ uno, circa 280 euro.
I dati non sono ufficiali, nel senso che il gruppo di Seattle non li ha mai pubblicati: sono stati desunti dai bilanci della società di tlc Sprint, che fornisce il network wireless per scaricare libri e giornali su Kindle, La notizia ha comunque contribuito all’ aumento del 9% degli utili dell’ ultimo trimestre di Amazon (più delle previsioni) e alla buona performance del titolo in Borsa. E secondo Mark Mahaney, un analista del Citigroup, il fatturato del solo Kindle potrebbe salire entro il 2010 a 1,2 miliardi di dollari.
Da che cosa dipende questo successo quasi inaspettato? Innanzitutto dalla facilità con cui ogni utente, pagando una cifra ben inferiore a quella delle librerie (circa 8 euro), può scaricare in un minuto un intero volume e poi leggerselo con calma, magari su una poltrona o su un aereo, visto che l’ apparecchio è leggero e ha una batteria potente. Ha giovato al boom anche l’ immagine molto nitida dello schermo di Kindle, la possibilità di ingrandire i caratteri o girare le pagine premendo solo un pulsante, o di fare annotazioni a margine, o di fare una ricerca nel testo.
All’ inizio non tutti credevano nella scommessa di Kindle. Forse neanche Bezos. Aveva avuto il merito di aver intuito prima di tutti il business della distribuzione online dei libri, fondando Amazon.com nel 1994, portandola in Borsa nel 1997 (diventano così ricchissimo), allargando le attività commerciali su Internet ad altri settori come l’ elettronica e l’ abbigliamento e sopravvivendo all’ ecatombe della "new economy". Oggi si calcola che circa 50 milioni di americani visitino ogni mese il suo sito web.
Nel mezzo di questa crescita così turbolenta sembrava quasi che l’ avventura del Kindle fosse un diversivo: un po’ come il progetto di Bezos di costruire nel Texas una rampa di lancio per attività di turismo spaziale. Invece l’ ebook si è conquistato uno ruolo crescente, come dimostrano non solo i dati di mercato ma anche la decisione di scrittori come Stephen King o John Grisham di dare il via libera alla «stampa» online dei loro libri.
E i giornali? I finanzieri che vivono nelle ville di Greenwich, nel Connecticut, e ogni mattina all’ alba prendono il treno per andare al lavoro, usano spesso il Kindle per leggere sul "Wall Street Journal" o sul "Financial Times" le ultime notizie sui licenziamenti o sulla quasinazionalizzazione delle banche. Ma l’ oggetto magico dei bilanci di Bezos (e dei sogni di Keller) viene usato ancora relativamente poco dal pubblico meno specializzato. Il quotidiano di carta e quello su Internet hanno ancora la meglio.
Perché? Soprattutto perché un giornale è diverso da un libro: quest’ ultimo viene letto dalla prima pagina all’ ultima, mentre gli occhi si spostano veloci sulle pagine di un quotidiano di carta cercando di afferrare le notizie che più interessano e guardando immagini e foto. La carta permette questa flessibilità, gli schermi elettronici no. O meglio: non ancora. Neanche il Kindle 2, che verrà messo in vendita in questi giorni e che è più sottile e leggero del modello originario (300 grammi), permette di sfogliare i quotidiani con lo stesso piacere. Ma - dicono gli esperti e fanno capire Bezos e Keller - è solo questione di tempo.
Già adesso si stanno sperimentando nuovi modelli di schermi che si arrotolano come fogli di carta: il ceo di Microsoft, Steve Ballmer, ne ha mostrato uno durante l’ ultimo show dell’ elettronica a Las Vegas. Plastic Logic sta lavorando su un progetto analogo. "E non ho dubbi che nei prossimi diciotto mesi arriveranno sul mercato lettori di giornali di nuova generazione", dice Roger Fidler, exexecutive di aziende editoriali che ora è all’ università del Missouri. "Ma per avere successo - aggiunge - dovranno avere tre qualità: uno schermo più grande, il colore e un prezzo più contenuto".