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 2009  febbraio 21 Sabato calendario

Williamson Richard

• Londra (Gran Bretagna) 8 marzo 1940. Vescovo della fraternità sacerdotale san Pio X (l’ordine tradizionalista fondato da monsignor Lefevbre). Nel gennaio 2009 disse al canale tv svedese Svt1 che le camere a gas dell’Olocausto nazista non erano mai esistite: la notizia emerse proprio mentre papa Benedetto XVI si preparava a revocare la scomunica contro i vescovi della Fraternità di san Pio X • «[...] ex anglicano convertito al cattolicesimo e consacrato vescovo anni fa da monsignor Lefebvre, era presso Regensburg per la consacrazione di diaconi. La cerimonia aveva suscitato interesse nei media di Stoccolma perché tra i consacrandi c’era un convertito svedese, Sven Sandmark. Dopo la cerimonia, monsignor Williamson ha dunque concesso un’intervista al canale Svt1 della televisione svedese. L’intervistatore lo ha interrogato sull´Olocausto e sulle camere a gas. Williamson [...] avrebbe espresso prima, indirettamente, i suoi dubbi sull’entità dell’Olocausto. Poi il giornalista gli ha chiesto se lui non credesse che sei milioni di ebrei furono uccisi dai nazisti nei Lager. La risposta: ”Sì, la penso così, secondo me le camere a gas non sono mai esistite”. Il presule ha poi detto in sostanza di condividere l’opinione dei revisionisti (la corrente di storici e politici che nega l’Olocausto) e ha aggiunto di ritenere che al massimo duecentomila o trecentomila ebrei morirono nei campi di concentramenti nazisti, ma che le camere a gas secondo lui non sono mai esistite. Ha fornito spiegazioni tecniche dettagliate, facendo notare l’altezza e la forma secondo lui inadeguate dei camini e le porte che secondo lui non erano stagne, cioè non erano a prova di gas. Richiesto dal giornalista svedese se si ritenesse antisemita e cosa pensasse dell’antisemitismo, monsignor Williamson ha risposto: ”L’antisemitismo può essere cattivo solo quando è contro la verità, ma se c’è qualcosa di vero non può essere cattivo. Non sono interessato alla parola antisemitismo”. [...]» (Andrea Tarquini, ”la Repubblica” 23/1/2009) • Alla fine fu rimosso dalla guida del seminario che dirigeva a La Reja, una cinquantina di chilometri dal centro di Buenos Aires, ed espulso dall’Argentina.