Financial Times, 20 febbraio 2009, 20 febbraio 2009
Il ministro dell’Economia italiano, Giulio Tremonti, non si stanca mai di ripetere ai suoi colleghi del G8 che il sistema bancario italiano ha evitato il peggio di questa crisi finanziaria
Il ministro dell’Economia italiano, Giulio Tremonti, non si stanca mai di ripetere ai suoi colleghi del G8 che il sistema bancario italiano ha evitato il peggio di questa crisi finanziaria. Difatti il governo di Roma non ha dovuto fare grosse iniezioni di capitale nelle sue banche. Il salvataggio di Banca Profilo, avvenuto giovedì, lascia intatto il record italiano di ”100% non intervento” nelle sue banche, perché è stato il settore privato ad accettare la sfida, prima che si muovessero il Tesoro o la banca d’Italia. Sator Private Equity, il fondo guidato dall’ex amministratore delegato di Capitalia Matteo Arpe ha portato nel gruppo 110 milioni di euro, se arriveranno tutte le autorizzazioni necessarie all’affare, Banca Profilo sarà tra le più capitalizzate d’Europa. Questa operazione ha molto da insegnare ai banchieri e ai regolatori di tutta Europa: prima di aiutare una banca bisogna avere capito esattamente quale sia il suo problema e iniettare i capitali necessari a risolverlo. Non solo: la soluzione a lungo termine per tutto il settore bancario è comunque nel settore privato, perché c’è un limite alle possibilità di spesa dei soldi dei contribuenti. Per Tremonti questa vicenda sarà un caso da citare spesso per ricordare ”l’eccezionalità” delle banche italiane.