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 2009  febbraio 20 Venerdì calendario

In Congo sono arrabbiatissimi con 40 cinesi, imprenditori che avevano avviato impianti per la lavorazione del rame nella provincia Katanga e che sono scappati tutti assieme negli ultimi giorni del 2008, senza pagare gli stipendi dei dipendenti né le tasse dovute al governo

In Congo sono arrabbiatissimi con 40 cinesi, imprenditori che avevano avviato impianti per la lavorazione del rame nella provincia Katanga e che sono scappati tutti assieme negli ultimi giorni del 2008, senza pagare gli stipendi dei dipendenti né le tasse dovute al governo. L’industria di Katanga adesso è immobile. L’impennata del prezzo del rame negli ultimi anni aveva fatto di quella provincia un prezioso centro per l’estrazione e la lavorazione del metallo. Erano i cinesi a gestire l’industria locale: in cambio del rame di Katanga, lo scorso anno, la Cina ha dato al Congo 9 miliardi di dollari in piani per la realizzazione di infrastrutture. Ma il valore del rame è crollato e i cinesi sono fuggiti: produrre una tonnellata di rame, a Katanga, costa 3.500 dollari. Quando il prezzo di mercato sfiorava i 9.000 dollari il rame congolese era un ottimo affare, ora che il rame è quotato a 3.200 dollari a tonnellata l’industria locale è in perdita. ”Hanno lavorato qui come fossero nella giungla. Ma Katanga non è una giungla” dice il governatore Moise Katumbi, mentre l’ambasciatore cinese in Congo, Wu Zexian, sostiene di non sapere molto di questa storia.