Financial Times, 21 febbraio 2009, 21 febbraio 2009
C’è un’inedita tensione tra la Banca centrale europea e la Germania. Venerdì la Bce ha mandato un avvertimento velato a Berlino, intimando al governo di non violare la regola del ”no bail-out”, che vieta a uno stato membro della zona euro di aiutare un altro che ha problemi di debito pubblico
C’è un’inedita tensione tra la Banca centrale europea e la Germania. Venerdì la Bce ha mandato un avvertimento velato a Berlino, intimando al governo di non violare la regola del ”no bail-out”, che vieta a uno stato membro della zona euro di aiutare un altro che ha problemi di debito pubblico. Una norma, ha spiegato Jürgen Stark del board di Francoforte ”fondamentale per far funzionare l’unione monetaria”. I timori della Bce hanno origine dalle parole di Peer Steinbrück, ministro delle Finanze tedesco, che ha avvertito: la Germania non resterà immobile se la zona euro rischia di spezzarsi. Il suo collega agli esteri, Frank-Walter Steinmer, ha aggiunto che già la Germania sta valutando le possibilità, per le nazioni più forti dell’area dell’euro, di aiutare quelle più deboli. La Bce non vuole che la prospettiva di qualche aiuto in arrivo incoraggi i membri della zona euro a una maggiore irresponsabilità fiscale. Più che a muoversi da sola, comunque, Berlino pensa soprattutto a un approccio bilaterale, che coinvolga l’Unione Europea e il Fondo monetario internazionale.