Nicola Bruno, Corriere.it 20/2/09, 21 febbraio 2009
Chi si espone in maniera prolungata a film e giochi violenti risulta meno sensibile alle scene di violenza nella vita reale
Chi si espone in maniera prolungata a film e giochi violenti risulta meno sensibile alle scene di violenza nella vita reale. Lo dice uno studio pubblicato su Psychological Science che esamina i risultati di due esperimenti. Il primo è stato condotto con 320 studenti del college: dopo aver videogiocato per 20 minuti, sono stati sottoposti a un litigio simulato da due attori, con uno dei due che si slogava la caviglia e urlava per il dolore. I ragazzi che avevano giocato a Mortal Kombat hanno impiegato molto più tempo (73 secondi) per avvicinarsi alla vittima e aiutarla, rispetto a chi prima si era divertito con il più innocuo 3D Pinball (16 secondi). Nel secondo studio, si è analizzato il comportamento di 162 partecipanti fuori da un cinema. In questo caso i ricercatori hanno simulato un altro piccolo incidente: a una giovane donna con le caviglie bendate sfuggiva di mano una stampella e faticava a recuperarla. Anche in questo caso i partecipanti sono stati divisi in due gruppi: chi aveva assistito ad un film violento ha impiegato il 26 per cento del tempo in più per aiutare la persona in difficoltà, rispetto a chi invece aveva guardato un film più leggero.