Luigi Mondo e Stefania Del Principe, La Stampa 20/2/09, 20 febbraio 2009
Chi abita vicino a un parco o un ambiente naturale, vive meglio e di più; gli studenti universitari fanno meglio i test cognitivi se il loro dormitorio ha finestre con vista sulla natura; i bambini con disturbi dell’attenzione presentano un minor numero di sintomi dopo le attività all’aria aperta in ambienti verdeggianti
Chi abita vicino a un parco o un ambiente naturale, vive meglio e di più; gli studenti universitari fanno meglio i test cognitivi se il loro dormitorio ha finestre con vista sulla natura; i bambini con disturbi dell’attenzione presentano un minor numero di sintomi dopo le attività all’aria aperta in ambienti verdeggianti. Sono alcuni dei risultati di recenti studi che sostengono che la natura è essenziale per il benessere fisico, psicologico e sociale delle persone. Frances Kuo, professore di risorse naturali e psicologia all’Università dell’Illinois: «Gli esseri umani che vivono in luoghi dove mancano alberi o altre caratteristiche naturali rispecchiano modelli di integrazione sociale, psicologica e fisica sorprendentemente simili a quelli osservati in altri animali che sono stati privati del loro habitat naturale. Negli animali in cattività si verifica un aumento dell’aggressività, una perdita dei modelli genitoriali e uno sconvolgimento delle gerarchie. Allo stesso modo, negli esseri umani che vivono nelle aree urbane prive di elementi naturali, si nota più violenza e maggiori conflitti con il partner o con i figli rispetto a coetanei che vivono in luoghi con elementi naturali».