varie, 19 febbraio 2009
RIZZI
RIZZI Vittorio Bologna 1960 (~) Poliziotto. Dal 2007 capo della squadra mobile di Roma. Nel febbraio 2009 protagonista della cattura dei violentatori della Caffarella (Roma, i romeni Alexandru Isztoika Loyos e Karol Racz) • «[...] ”[...] io sono il nipote di Vincenzo Parisi, allora era il capo della polizia, e quando sono entrato... c’era sempre qualche collega che faceva battute, e questa storiella me la sono portata con me per anni, ogni giorno, ogni giorno a dover dimostrare che...” [...] Sia chiaro: Vittorio Rizzi, il capo della mobile romana, ha una storia professionale lunga così. Sco, Dea, mobile di Venezia, il ”pool Biagi” che sgominò le nuove Br, la squadra mobile di Milano. Insegna anche alla Sapienza, master in Scienze forensi. Insicurezza, uno così, non ne soffre: e però [...] dice cose inusuali. Terribili e bellissime. Anche retoriche, ma che non hanno niente a che vedere con un certo stereotipo di sbirro, giacca di pelle e modi brutali. Lui, invece, non ha timore di raccontare: ”Il problema di quando non risolvi un caso è che la sofferenza delle vittime te la porti addosso”. Dice che attacca le foto dei ricercati alle pareti perché ”così i fantasmi smettono di perseguitarti, diventano sì facce che vedi ogni giorno ma almeno rimangono attaccate al muro, non dentro di te”. [...] ”Nell’inchiesta sulle nuove Br partimmo da 430 milioni di numeri di telefono, non ci credeva nessuno...”. Antonio Manganelli sì: fu lui a chiamare Rizzi nella ”squadra Biagi”. [...]» (Alessandro Capponi, ”Corriere della Sera” 219/2/2009).