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 2009  febbraio 19 Giovedì calendario

Geithner Timothy

• Brooklyn (Stati Uniti) 18 agosto 1961. Economista. Già presidente della Fed di NY, dal 2009 ministro del Tesoro statunitense (Obama I) • «[…] Un calmo operatore che ha fatto della sua umiltà un modus operandi disarmante […]» (’Il Foglio”/”The New Republic” 7/11/2008) • « giovane [...] e conosce come pochi il mondo della finanza, visto che è da cinque anni il capo della Federal Reserve di New York, la più importante delle strutture periferiche della Banca centrale Usa, quella piantata nel cuore di Wall Street. Ma, a differenza degli altri consiglieri di Obama con una specializzazione finanziaria, non ha mai lavorato per le società creditizie. Grande esperienza e nessun rischio di conflitto d’interesse: queste devono essere state le ragioni per cui, alla fine, il nuovo presidente americano ha scelto Timothy Geithner come ministro del Tesoro. [...] ha gestito, insieme al suo capo a Washington, Ben Bernanke, e al ministro Paulson, tutti i passaggi della più grave crisi finanziaria vissuta dagli Stati Uniti negli ultimi 80 anni. Alcuni pensavano che l’esito non proprio felice del piano di salvataggio architettato dal ministro del Tesoro potesse ridurre le ”chance” di Geithner. In particolare sono in molti a ritenere che, dal suo osservatorio di Manhattan, il giovane banchiere avrebbe dovuto capire che lasciando fallire la Lehman Brothers si sarebbe innescato un disastroso effetto-domino. Paulson ha spiegato che il Tesoro sapeva e aveva fatto di tutto per evitare la bancarotta di Lehman. Ma Barclays, la banca che sarebbe dovuta intervenire, all’ultimo minuto si era tirata indietro» (Massimo Gaggi, ”Corriere della Sera” 22/11/2008) • «[...] Geithner ha una esperienza internazionale molto insolita per un esponente dell’alta finanza americana. [...] ha vissuto da giovane in giro per il mondo seguendo il padre, che lavorava per l’agenzia federale di aiuti allo sviluppo e poi per la Fondazione Ford. Dopo il liceo a Bangkok, ha studiato scienze politiche all’università di Dartmouth. Nel 1985 ha conseguito un master alla John Hopkins ed è stato assunto dalla Kissinger and associates. Dopo tre anni è sbarcato al dipartimento internazionale del ministero del tesoro di Washington (guidato in quella fase prima da Robert Rubin poi da Summers), lavorando per un periodo a Tokyo, occupandosi delle crisi finanziarie asiatiche e soprattutto bruciando ogni tappa di carriera. Nel 1999 Geithner è stato promosso sottosegretario per gli affari internazionali, coordinando la partecipazione al G7. Con l’avvento di George W. Bush, si è poi trasferito al Council on foreign relation e, dopo una breve parentesi al Fondo monetario internazionale, è stato scelto nel 2003 - ad appena 42 anni - per sostituire William McDonough alla Federal Reserve di New York. Viso sorridente, sguardo magnetico [...]» (Arturo Zampaglione, ”la Repubblica” 22/11/2008) • «Ad accomunarlo con Barack Obama è l’avversione per le ideologie. Ha avuto un ruolo di primo piano nel salvataggio di Aig e nel crollo di Lehman Brother, in gioventù ha studiato cinese e fatto il fotografo ma soprattutto gli piace dominare i rischi come dimostrano le passioni estiva per il surf e invernale per lo snowboard. […] Il sostegno bipartisan dell’establishment di Washington all’ex presidente della Federal Reserve Bank di New York non è stato intaccato neanche dallo scandalo dei 34 mila dollari di tasse non pagate (’Sono stati errori di leggerezza. Errori evitabili. Ma non sono stati intenzionali” ha detto […] scusandosi di fronte alla Commissione Finanza del Senato. ”Ho pagato quello che dovevo” ha poi precisato) - e dei contributi non versati alla donna di servizio immigrata - perché Geithner somma le due qualità di cui l’America sente di aver bisogno: continuità e competenza. La continuità si deve al ruolo svolto, a fianco del predecessore Harry Paulson e del presidente della Fed Ben Bernanke, nella gestione della crisi finanziaria: se Bear Stearn e Aig sono state salvate mentre Lehman Brothers è affondata lo si deve a decisioni che Geithner ha condiviso. Obama ha bisogno di questo ”know-how” perché […] i cambiamenti di rotta che persegue non sono radicali e possono essere meglio realizzati da chi è stato dentro la ”war room” sin dall’inizio. Riguardo alla competenza ciò che più conta per Obama è non solo l’essere stato un discepolo del clintoniano Larry Summers al Tesoro ed aver lavorato a vario titolo per cinque predecessori ma soprattutto l’esperienza internazionale: Geithner si è occupato delle crisi finanziarie in Messico, Thalandia, Brasile e Argentina; ha vissuto in Africa Orientale, India, Thailandia, Cina e Giappone; ha studiato, e padroneggia, lingue come il cinese e il giapponese. ” l’uomo adatto per affrontare le sfide dell’economia globale” ha riassunto Obama, sottolineando il fatto che è un poliglotta. […]» (Maurizio Molinari, ”La Stampa” 23/1/2009).