varie, 19 febbraio 2009
LA DICHIARAZIONE D’AMORE
EMANUELA FOLLIERO …gli scrissi una favola
’Ai tempi delle scuole superiori avevo il classico fidanzatino.”. Racconta la conduttrice Emanuela Folliero: ”Ci frequentavamo ormai da un po’ ed ero molto innamorata, per quanto si possa essere ”innamorati” da ragazzini…
In occasione di una qualche festività ebbi la bell’idea di regalargli una favola: una storia inventata e romanzata, di almeno venti pagine, in cui però ogni aneddoto era immediatamente riconducibile alla nostra relazione.
La preparazione mi portò via un sacco di tempo perché, oltre averne studiato la trama perché potesse ricalcare allegoricamente la storia vissuta insieme, feci le cose ben fatte...
Il racconto era rilegato proprio come un libro, ma non solo: avevo addirittura bruciacchiato i contorni di tutte le pagine per dargli un aspetto antico. Un po’ come quei libri che da ragazzine si sogna di trovare abbandonati nella soffitta del nonno…
La fiaba ebbe il suo effetto e piacque molto. Ma il mio impegno, ironia della sorte, non fu premiato dal destino… Poco dopo lo beccai che mi tradiva, la nostra relazione finì e la favola mi fu restituita insieme a tutte le mie cose… Altroché lieto fine!”
(Gian Maria Aliberti Gerbotto su GENTE)
LE MIE SCARAMANZIE: PAOLO BROSIO
…Padre Pio batte cornetto 1 a 0
Ogni volta che devo andare in onda, uso mettere sempre dall’orecchio sinistro l’auricolare e dal destro il ricevitore del microfono. Guai ad invertirli, e la diretta non parte finché non è tutto a posto!
Così come non mi piace incrociare le mani quando ci si presenta con più persone.
Ma le mie, più che scaramanzie vere e proprie, diciamo che sono semplicemente bizzarre abitudini dettate dalla consuetudine quotidiana.
Io ho avuto per anni due gatti neri: Cleopatra e Nerone; figuriamoci se fossi stato veramente scaramantico… Sarei andato nel pallone ogni volta che me li trovavo davanti!
Quando poi mi regalano cornetti o ammennicoli simili, mi viene da sorridere. Adesso non vorrei mischiare il sacro con il profano, ma diciamo che da sempre mi porto appresso un rosario della madonnina di Pietra Santa, una monetina con su stampata l’effige di padre Pio e la croce Tao francescana. Non c’è niente che mi faccia stare più sereno. E non esiste talismano che possa reggere il confronto.
Così come non credo molto nemmeno nelle cose che si dice dovrebbero portare bene: pestare una cacca porta un puzzo pazzesco, altroché fortuna!
(Giovanni Camia su EVA)
CAMILA RAZNOVICH
Nei prati, sulla spiaggia, in macchina, nella toilette dell’aereo. Dovunque! …Persino in bilico su di un’amaca. Forse mi manca solo Piazza del Duomo… ma semplicemente per rispetto nei confronti della gente, cui non è certo educazione imporre le proprie performance erotiche, mica per altro! Diciamo che ogni volta che mi è presa voglia di fare l’amore con il mio fidanzato, non mi sono mai tirata indietro. E non è stato certo il posto insolito a frenarmi, ma nemmeno a stimolarmi particolarmente. Per quello basta il mio ragazzo.
L’anno scorso, durante una scampagnata nell’entroterra ligure, ci siamo stesi a prendere il sole nudi sulle rocce d’un fiume. Poi abbiamo fatto il bagno, sempre nudi e… Da cosa nasce cosa, l’amore! Ad un tratto all’orizzonte ho visto arrivare un signore con la figlia, cosicché in un batti baleno ci siamo fiondati fuori dall’acqua e rivestiti… Per fortuna, nessuno s’è accorto di nulla.
Comunque sia, mi auguro che le persone non facciano sempre l’amore solo a letto… Sarebbe proprio una bella barba!
(Gian Maria Aliberti Gerbotto su VANITY FAIR)
EMANUELA FOLLIERO
Se da ragazza mi è capitato di farlo nell’ascensore di casa dei miei, perché trascinata da un bacio della buona notte troppo focoso del mio fidanzatino di allora, diciamo che non sono mai andata alla ricerca del posto strano! L’unica volta che mi è successo, è venuto da sé. L’anno scorso ero alle isole Eolie con il mio compagno; eravamo a largo su una piccola barchetta di legno quando ci siamo lasciati andare alle effusioni amorose. Ma nel più bello le onde hanno iniziato ad ingrossarsi, interrompendoci e facendoci anche passare qualche attimo di paura, visto che soffro il mal di mare e non so assolutamente nuotare. Altro che bella esperienza, direi piuttosto: un bello spavento!
(Gian Maria Aliberti Gerbotto su VANITY FAIR)