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 2009  febbraio 18 Mercoledì calendario

MA LA VITA VERA PUO’ ESSERE FATTA SOLTANTO DI BELLE COSE?


Ma siamo davvero sicuri che le cose siano ancora solo delle cose? O che invece a forza di desiderarle, ammirarle, collezionarle, investirle del compito di rappresentarci, cioè di dire agli altri e a noi stessi chi siamo, restino insensibili e prive di vita?
Per niente. Anzi, la risposta è che da almeno mezzo secolo l’infinità di oggetti che popola le nostre vite mostra di possedere un’aníina. Non un’umanità, come pensava la filosofia dell’Ottocento, ma un’anima vera e propria. Da h nasce il suo potere di seduzione, quell’oscura ma irresistibile fascinazione che ci spinge ancora a circondarcene.
La vita quotidiana ormai è un insieme di oggetti che hanno progressivamente perso il valore d’uso per acquisirne uno diverso: di segno, cioè di seduzione, di un significato implicito all’idea di anima. E per questo che si crea l’identificazione tra me e la mia automobile, i miei abiti, il mio orologio, la mia casa.
Le conclusioni sono evidenti. Non io, ma gli oggetti "mi" organizzano la vita, in una struttura che è per buona parte indipendente dalla mia volontà sebbene mi condizioni totalmente. Così, nel mondo degli oggetti animati il possessore di un certo taglio di abito e tipo di automobile crea un’immagine che è difficile distinguere dalla accettazione sociale e quindi dalla sua essenza. Finendo per diventare quell’immagine.
Arredamento, automobili, elettrodomestici, moda, pubblicità. Non sono più cose ma segni, sempre più distanti dalla loro funzione eppure mai come adesso in grado di avvolgerci e dettare regole sociali e condotte personali.
Disperare, però, sarebbe sbagliato. L’uscita esiste, proprio come nel Grande Fratello. A forza di dare a tutti il proprio quarto d’ora di celebrità, questo sistema di oggetti si mostrerà incapace di differenziarli, di distinguere tra celebri e non celebri, bravi e non bravi, belli e non belli. Facendo cadere l’interesse e quindi spezzando il circolo vizioso tra immagine e sostanza.
Sta già accadendo e gli oggetti hanno iniziato a tremare. Tra poco anche per loro tornerà il tempo della qualità, che cresce solo laddove né ruggine né tempo possono scalfirla.