Financial Times, 17 febbraio 2009, 17 febbraio 2009
Gestire i rimborsi ai creditori di Lehman Brothers si sta rivelando sempre più complicato a causa del carattere fortemente globalizzato della banca d’affari
Gestire i rimborsi ai creditori di Lehman Brothers si sta rivelando sempre più complicato a causa del carattere fortemente globalizzato della banca d’affari. L’ultima scoperta è che la divisione di Hong Kong aveva trasferito a quella giapponese 6,7 miliardi di dollari qualche settimana prima della bancarotta, ed è solo il più corposo di una serie di spostamenti internazionali di denaro che rende difficile stabilire una priorità tra i creditori. Ci sono svariate centinaia di milioni di dollari della Lehman di Hong Kong affidati a Lehman Bankhaus, in Germania, e questi soldi sono richiesti sia dai creditori europei che da quelli asiatici. La liquidazione della Lehman asiatica è affidata a Kpmg, quella europea a PwC, quella americana ad Alvarez & Marsal. Ogni Stato, poi, ha la sua legislazione per i regimi di insolvenza, e questo complica ancora di più le cose. Ad esempio in Giappone si richiede una vendita degli asset rapidissima, incompatibile con le norme vigenti in Europa e Usa. La speranza di Kpmg, PwC e Alvarez & Marsal è di riuscire a mettersi d’accordo su un protocollo unitario per limitare le dispute tra la miriade di creditori.