Tommaso Montesano, Libero, 17/2/2009, 17 febbraio 2009
RECORD DI POLIZIOTTI MA STANNO IN UFFICIO
In Europa, almeno dal punto di vista della quantità, come noi non c’è nessuno. Tra Polizia di Stato, Arma dei carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo forestale dello Stato e Polizia penitenziaria, l’Italia ha il più alto numero di agenti delle Forze dell’ordine in rapporto agli abitanti: 571 ogni 100mila. Anche per quanto riguarda la spesa destinata alla sicurezza, non siamo poi messi tanto male. Solo la Gran Bretagna, infatti, in relazione al Pil investe di più: il 2,5% contro il 2,1% dell’Italia. C’è pure l’altra faccia della medaglia, però. E raffigura un’Italia con la più alta aliquota di personale in servizio negli uffici: circa 35mila uomini solo tra Polizia e Carabinieri. Un dato, si difendono i sindacati di categoria, dovuto soprattutto al progressivo aumento dell’età media degli appartenenti alle Forze dell’ordine, penalizzati dall’interruzione del tradizionale serbatoio rappresentato dalla leva obbligatoria.
A pieno organico
I dati Eurostat elaborati dall’istituto di studi politici e sociali Eurispes non lasciano spazio a dubbi. Non è la quantità di appartenenti alle Forze dell’ordine a fare difetto all’Italia. Con i suoi 328.368 uomini tra poliziotti, carabinieri, finanzieri, guardie forestali e rappresentanti della Polizia penitenziaria, lo Stivale è il Paese dell’Unione europea che ha più addetti alla sicurezza in rapporto agli abitanti. Staccatissimi gli altri partner europei: la Germania, con 321 agenti ogni 100mila abitanti, è seconda; la Gran Bretagna, con 268, è terza; la Francia, con 227, è quarta; la Spagna, con 210, è quinta.
L’Italia svetta anche per le risorse destinate al settore. Sempre Eurispes fa notare come, ad eccezione della Gran Bretagna, il nostro sia il Paese che spende di più: il 2,1% del Pil. Ovvero circa 500 euro pro-capite. Più di Spagna (1,85% del Pil), Germania (1,7%) e Francia (1,2%). Nel 2008 la voce ”difesa e sicurezza del territorio”, del resto, con il 5% delle risorse dedicate ha rappresentato l’ottava spesa primaria all’interno del bilancio statale diviso per missioni, come risulta dai dati della Ragioneria generale dello Stato. Nel 2007, invece, la stessa voce assorbiva il 4,85% degli stanziamenti statali. Da qui la conclusione: a mancare non sono gli uomini, visto che Paesi con minore personale a disposizione vantano numeri migliori in tema di lotta alla criminalità, ma probabilmente la loro distribuzione sul territorio.
Troppi impiegati
«Invece delle ronde, che il governo sta pensando di introdurre, perché non vengono adoperati i 20mila poliziotti che hanno studiato per fare servizio in strada e che invece sono relegati negli uffici?», si è chiesto due giorni fa Roberto Di Giovan Paolo, senatore del Partito democratico. A questi, poi, bisognerebbe aggiungere almeno 15mila carabinieri che per l’Arma svolgono le medesime funzioni di ufficio. Totale: circa 35mila uomini che siedono dietro una scrivania. Un numero destinato fatalmente ad aumentare se si prendono in considerazione anche gli organici di Guardia di Finanza, Polizia penitenziaria e Corpo forestale dello Stato.
Le cause, spiegano i sindacati di Polizia, vanno ricercate soprattutto nella crescita dell’età media degli operatori delle Forze dell’ordine: 45 anni, il dato più alto tra i Paesi dell’Ue. Secondo il Sindacato autonomo di Polizia (Sap) molto è dipeso dall’abolizione della leva obbligatoria, grazie alla quale in passato ogni sei mesi un’aliquota di militari transitava automaticamente nei corpi di Polizia assicurando un costante ricambio generazionale.