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 2009  febbraio 17 Martedì calendario

MULTATE TIM E VODAFONE "RINCARI CON SMS AMBIGUI"

ra stato il caso della scorsa estate: circa dieci milioni di sms di Vodafone Italia e Tim che avevano raggiunto le famiglie italiane ancora in spiaggia o di rientro dalle vacanze. Operazione «Semplificazione » per il gruppo inglese. Manovra «Repricing» per l’operatore mobile di Telecom Italia: 160 battute per dire che si doveva dire addio alle vecchie tariffe (con annesso rincaro nel passaggio alle nuove). Ma il contenuto di quegli sms è stato giudicato «ambiguo e omissivo» dall’Antitrust di Antonio Catricalà che ieri ha fatto partire due multe record: mezzo milione di euro l’una. «Una sanzione pesante ma adeguata, il massimo della pena» ha commentato lo stesso Catricalà. Due altre multe, da 58 mila euro ciascuna, sono arrivate anche dall’AgCom, l’authority che vigila sulle comunicazioni.
Mentre ieri nel pomeriggio Telecom Italia annunciava ricorso al Tar del Lazio contro l’Antitrust ritenendo «di aver agito nel pieno rispetto della normativa vigente» e Vodafone si riservava «di dar seguito a tutte le azioni necessarie per riaffermare la correttezza del proprio comportamento» le associazioni dei consumatori gridavano vittoria. Erano state Altroconsumo e Aduc a denunciare a Catricalà gli sms di Tim. Poi, a fine agosto, dopo gli articoli del Corriere, Altroconsumo aveva segnalato anche quelli di Vodafone. In realtà difficilmente le decisioni dell’Antitrust potranno essere usate dai loro legali per intentare una causa per danni. Nei due dossier di circa dieci pagine ciascuno, l’Antitrust ha sottolineato che l’oggetto dell’indagine di questi mesi non sono stati i rincari, del tutto legittimi visto che le tariffe della telefonia mobile i piani sono liberalizzate. La contestazione si limita alla «pratica commerciale scorretta », ambito in cui la stessa autorità vigila sulla pubblicità.
«Il tenore della comunicazione - si legge nel provvedimento 19446 sulle variazioni unilaterali Tim - incentrato sull’operazione qualificata come rimodulazione, unita a indicazioni circa la possibilità di aderire gratis ad altri piani risulta idoneo ad indurre in errore il consumatore ». Anche il rimando al sito internet è stato considerato insufficiente visto «il ruolo primario dell’sms nella campagna informativa».
«La pratica commerciale in esame - si legge nel provvedimento 19449 sul cambio tariffario di Vodafone - [...]contiene informazioni non rispondenti al vero riguardo l’effettiva natura della semplificazione ed è idonea ad indurre il consumatore medio ad assumere decisioni di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso ». In questo caso sulle informazioni aggiuntive giunte con altri sms l’Antitrust aggiunge che «non è rinvenibile un collegamento tra i vari messaggi».
«L’azienda - si è difesa Telecom - ha dato ampia e dettagliata comunicazione alla propria clientela sulla manovra, in particolare riguardo alle modalità per l’esercizio del diritto di recesso i cui tempi sono stati addirittura estesi a beneficio dei consumatori. Questo è avvenuto attraverso una reiterata campagna informativa che ha utilizzato diversi mezzi di comunicazione ». «Le variazioni dei piani tariffari - ha fatto sapere Vodafone - non hanno portato aumenti generalizzati delle voci di costo, ma un diverso bilanciamento, per consentire una scelta adeguata alle proprie esigenze da parte del cliente. Vodafone ha integrato la comunicazione ai clienti con tutti i canali disponibili».