Maurizio Molinari, La Stampa, 17/2/2009, 17 febbraio 2009
ALLA DESTRA DI OBAMA
Olympia è la figlia di un cuoco greco, viene annoverata fra i senatori più ricchi d’America, ama coprirsi di gioielli e presenziare alle serate di gala di Washington con il marito milionario. Susan invece viene da una famiglia di imprenditori del legno, ma è fra i senatori con il reddito più basso, i vestiti che indossa sono casual, non ha un marito e disdegna le telecamere. Le due donne più potenti di Washington, al punto da fare ombra a Hillary Clinton, non potrebbero essere più diverse, ma in comune hanno una posizione politica che le rende indispensabili per la Casa Bianca.
Entrambe sono infatti senatori del partito repubblicano - rappresentando lo stesso Stato, il Maine - e in occasione della battaglia sul varo del pacchetto di stimoli fiscali hanno votato assieme ai democratici. Se non fosse stato per Olympia Snowe e Susan Collins - affiancate dal senatore della Pennsylvania Arlan Specter - il piano anti-recessione non sarebbe passato perché in aula i democratici avevano a disposizione solo 57 dei 60 voti necessari per raggiungere il quorum. La scelta di votare «aye» - il tradizionale assenso di Capitol Hill - le ha fatte tacciare di tradimento da parte della leadership del loro partito e John McCain le ha pubblicamente bacchettate, accusandole di legittimare «una politica economica bipartisan che non c’è».
Per David Axelrod, guru politico del presidente, sono invece il modello da indicare al grande pubblico per testimoniare che «questa amministrazione è davvero bipartisan». Tanto più che Obama ha confezionato la versione finale del piano dopo aver convocate la Collins e la Sniowe, separatamente, nello Studio Ovale. Disprezzate dai colleghi repubblicani e corteggiate dagli avversari democratici, Susan e Olympia non si scompongono più di tanto perché si considerano fedeli interpreti di una tradizione politica oramai minoritaria, i repubblicani moderati del New England.
Per comprendere di cosa si tratta bisogna guardare a come votano: hanno infranto la disciplina di partito infinite volte pronunciandosi contro l’impeachment di Bill Clinton all’epoca del Sexgate di Monica Lewinski, contro i tagli fiscali di George W. Bush, contro i bilanci indebitati di Henry Paulson, a favore della riduzione obbligatoria delle emissioni di gas nocivi proposta da Al Gore, contro il bando delle nozze gay invocato dalla destra evangelica, contro la proibizione dell’aborto negli ultimi mesi di gravidanza ed a favore della progressiva legalizzazione degli immigrati clandestini considerata un’onta nazionale dai conservatori degli Stati del Sud, a cominciare dal Texas. Essere controcorrente per Olympia e Susan è quasi un’abitudine, si trovano bene a vestire i panni del bastian contrario perché ciò le fa sentire eredi di Margaret Chase Smith, anche lei senatrice repubblicana, che nel 1950 guidò la battaglia in aula contro i provvedimenti illiberali promossi dal collega Joe McCarthy arrivando fino a redigere in segno di sfida la «Dichiarazione di coscienza contro il maccartismo». Essere «yankee e indipendenti di pensiero», come si definiscono, le aiuta a mietere voti: in novembre il Maine ha votato per Obama, ma la repubblicana Susan Collins è stata rieletta con uno scarto del 6 per cento di voti.
In più, rispetto a Hillary, hanno i voti al Senato senza i quali Obama non può immaginare di varare le sue riforme ed anche l’amicizia, che dicono «sincera», con il mastino obamiano Rahm Emanuel, capo di gabinetto della Casa Bianca. Durante il duro negoziato sullo stimolo economico è stato proprio Emanuel a siglare con loro l’intesa decisiva, incontrandole nello studio di Henry Reid - capo dei senatori democratici - per fargli sapere di aver accettato la «richiesta del Maine» di far scendere il totale della manovra a 790 miliardi.
Accomunate dalla vittoria, Susan e Olympia però non hanno neanche una foto assieme. E’ come se incarnassero due mondi differenti. Olympia viene da un’infanzia dura, con il padre immigrato da Sparta, la città guerriera dell’Antica Grecia, per fare il cuoco. Incapace di mantenere la famiglia, muore prematuramente, obbligando i figli ad essere allevati da altri parenti. Le tragedie inseguono Olympia con la morte del primo marito e le difficoltà finanziarie, ma la grinta e gli studi la fanno emergere in politica, eletta alla Camera del suo Stato a soli 26 anni, e alla Camera del Congresso Usa a 31. In 35 anni di carriera politica non ha mai perso un’elezione. In seconde nozze ha sposare l’ex governatore John McKernan, uno dei uomini più ricchi dello Stato.
Inverso il percorso della Collins: cattolica, viene da una famiglia di imprenditori e politici ma la ricchezza non arriva e il marito neanche. La sorte cambia solo con l’elezione al Senato al posto di Bill Cohen, quando lasciò il seggio per diventare ministro della Difesa di Bill Clinton. Fa parte delle associazioni dei repubblicani favorevoli alla legalità dell’aborto e combatte per la libertà della ricerca sulle cellule staminali.
Una palla di fuoco è stata avvistata domenica nei cieli del Texas, a pochi giorni dalla collisione tra due satelliti, uno russo e uno americano, avvenuta martedì. La Federal Aviation Administration non ha ricevuto notizie di avvistamenti da parte dei piloti, ma la strana apparizione non è sfuggita agli abitanti di Dallas e di una zona a Sud di Austin che, numerosissimi, hanno telefonato sia alla polizia sia alla stessa Faa. Proprio mentre la sfera rossastra solcava il cielo sopra Austin, in città si correva l’annuale maratona, seguita da fotografi e cameramen. Uno di loro - che lavora per News 8 TV - ha catturato le immagini, sfocate ma comunque chiarissime, di un oggetto bianco che sfreccia, apparentemente in fiamme, nel cielo azzurro (foto). Ma non è stato l’unico, ci sono anche molti filmati di amatori. Non è stata dunque un’allucinazione collettiva e probabilmente neppure un disco volante. Esclusa anche l’ipotesi di un aereo in avaria o dei detriti della collisione tra satelliti - ipotesi accolta con perplessità dagli esperti americani - si aspetta ora un chiarimento dalla Federal Aviation Administration. Anche la polizia texana è stata coinvolta nelle indagine: ha fatto ricerche nell’area segnalata dai testimoni usando un elicottero, senza però trovare alcun residuo anomalo.
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