La Stampa, 17/2/2009, 17 febbraio 2009
PARTE IL VOTO CON LE IMPRONTE PER I DEPUTATI ED E’ POLEMICA
Sistema «anti-pianisti» al via. Da ieri mattina i deputati possono lasciare le loro impronte digitali per il nuovo metodo di voto sollecitato dal presidente Gianfranco Fini, che entrerà in funzione dalla seconda settimana di marzo per contrastare il malcostume di quei deputati che votano per sé e per i colleghi assenti.
Il primo a presentarsi è stato Roberto Giachetti, segretario d’aula del gruppo Pd. Ma, per la verità, non si è verificata certo una «corsa» alla rilevazione delle «impronte digitali». Si è presentata una trentina di parlamentari: c’è tempo fino al 6 marzo per consegnare presso la sala della Regina a Montecitorio le vecchie tessere e ritirare quelle nuove.
E non mancano le polemiche. Quando fu annunciato, il nuovo sistema di voto fu criticato da alcuni parlamentari per timore di violazione della privacy. Un problema che pare superato: in una circolare, i questori della Camera sottolineano che «il nuovo sistema garantisce pienamente il rispetto della privacy» in quanto «i dati biometrici dei deputati non saranno conservati in alcuna banca dati, essendo memorizzati unicamente sulla tessera di voto e potendo essere ”letti” unicamente dal terminale di voto in Aula».