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 2009  febbraio 04 Mercoledì calendario

PALLONE IN TV IL CAMPIONATO COL MODELLO DELLA PREMIER


La porta verso il futuro per la Lega Calcio, l’ente che rappresenta i club italiani, che dal 2010 al 2016si è garantita guadagni per almeno 5,4 miliardi, ossia 900 milioni annui. Soldi che le società riceveranno grazie al contratto con la Infront, azienda svizzera di consulenza nel marketing sportivo, che si è impegnata a rivendere i diritti tv relativi alla serie A per conto e assieme alla Lega dal 2010. L’anno in cui entrerà in vigore il decretoMelandri- Gentiloni, che prevede la contrattazione e vendita collettiva dei diritti televisivi. Una novità dirompente per il calcio italiano, dove sino ad oggi ogni club aveva venduto in via autonoma alle piattaformetelevisive i diritti sulle proprie gare. Un sistema che aveva penalizzato le società medio-piccole, a cui andavano le briciole di una torta da centinaia dimilioni all’anno. La sperequazione verrà attenuata dal decreto, fortemente voluto dal centro sinistra, che stabilisce anche la ripartizione in parti eguali tra i club del 40% dei ricavi e parametri fissi per la distribuizione della quota restante. LE BIG E LE PICCOLE Un’innovazione sgradita alle grandi (Juventus, lemilanesi,RomaeNapoli) ma che dovrebbe ridare equilibrio economico e tecnico, al pallone nazionale. Attorno a cui presto inizieranno trattative da molti zeri. A gestirle sarà la Infront, che si è impegnata con la Lega a trovare contratti relativi ai diritti tv per almeno 900 milioni a stagione. Cifra che andrà ai club di A, mentre le società di B dovrannoaccontentarsi di14 milioni all’anno. L’eventuale differenza rispetto ai soldi promessi verrà versata alle societàproprio dalla Infront. Convinta però di poter superare agevolmente la quota ”minima”. L’obiettivo dichiarato è quello di raccogliere almeno un miliardo all’anno. Denaro che arriverebbe non solo dalle tv (con Sky e Mediaset in prima fila), ma anche dalla cessione dei diritti di trasmissione via Internet e tvfonini. L’ad di Infront Italia,Marco Bogarelli, sottolinea: «Il calcio italiano ha grandissime potenzialità economiche, in parte ancora inespresse. Il nostro compito è svilupparle al meglio, avvicinando la serie A alla Premier League inglese». Il campionato più ricco e seguito d’Europa, che in termini televisivi frutta 1,8miliardi all’anno. Cifra per ora lontanissima per la serieA, che con i soldi dell’Infront supererà per ricavi i campionati tedesco e francese. Ma il modello rimane la Premier League. Avvicinabile non solo tramite la vendita collettiva dei diritti tv, ma anche migliorando «la qualità di immagini e trasmissioni »,come spiega Bogarelli. Innanzitutto, costruendo nuovi stadi, di proprietà dei club, più piccoli (non oltre i 40.000-50.000 posti) e funzionali alle riprese televisive: proprio come hanno già fatto tante società inglesi.Proprietariedi impianti concepiti anche per valorizzare la trasmissione delle partite, alzandone così il valore sul mercato televisivo (e non). STADI ANNO ZERO Suquesto fronte l’Italia è ancora indietro. L’unico club che ha avviato il progetto per il suo stadio è la Juventus: i lavori per l’impianto, da 40.000 posti, inizieranno in aprile, con conclusione fissata per il giugno 2011. Altre società, comele romane e l’Inter, ne parlano da anni, ma non hanno gettato basi concrete. Bogarelli assicura: «La Lega e i club sono sensibili a questo tema, e sono convinto che acceleranno i tempi. Nell’attesa, l’Infront farà tutto ciò il possibile per migliorare la qualità del prodotto televisivo». Partendo con la creazione di un canale della Lega Calcio.Un progetto che ha già avuto il benestare del presidente della Lega, AntonioMatarrese, e dei club. PALINSESTO CERCASI Resta da chiarire quali contenuti potrà trasmettere. Circostanza che dipenderà dal tipo di contratti sottoscritti con le tv e dalle relative clausole di esclusiva sulle immagini. Di certo, la Infront eserciterà uno stretto controllo sulla qualità delle riprese e delle trasmissioni, inserendo vincoli per le piattoforme tv. «Vigileremo su immagini e programmi » sottolinea Bogarelli, che sta lavorando anche all’archivio della Lega. Un vaso di Pandora da cui gli utenti delle tv potranno attingere, guardando partite storiche o i gol più belli. Il calcio del futuro insomma si nutrirà anche di nostalgia. «L’importante sarà arrivare a più spettatori possibili, anche diversificando prezzi e offerte» conclude Bogarelli. Pacchetti diversi, come quelli in vendita in Inghilterra. L’eden di quel pallone che cerca sempre più spazi. E soldi.