Gino Castaldo, la Repubblica, 17/2/2009, 17 febbraio 2009
UN PUCCINI SWING ECCO IL VIDEO DI MINA
Un brivido c’è, assicurato, proprio all’inizio del più chiacchierato festival degli ultimi anni. Arriverà grazie a Mina e all’annunciato videeo d’apertura che siamo riusciti a vedere in anteprima, fuori dai fortini assediati in cui la Rai e Bonolis stanno ultimando i preparativi per la manifestazione. Le immagini frugano in uno studio affollato di musicisti, una grande orchestra diretta da un antico e fidato collaboratore della cantante, il maestro Gianni Ferrio, e poi si vede lei, l’invisibile Mina coi capelli raccolti, seduta e assorta, con le cuffie in testa che intona con impagabile leggerezza le prima note di Nessun dorma, l’aria che il principe Calaf canta all’inizio del terzo atto della Turandt di Puccini, agognando il giorno in cui potrà conquistare il cuore della Principesa del ghiaccio.
Mina canta, come cullata dall’arrangiamento orchestrale, ma non forza mai i toni, e qui si comprende la grandezza dell’interprete, non si lascia trascinare dallo stereotipo del do di petto, tratta l’aria di Puccini come una canzone, nient’altro che una canzone, e ne tira fuori la semplice e indiscutibile bellezza melodica. Le immagini a quel punto, grazie a un montaggio realizzato dal regista Gaetano Morbioli in collaborazione con lo staff degli autori di Bonolis, passano a ripercorrere per brevi tracce la storia della musica classica, dai più antichi manoscritti fino al melodramma, ai grandi tenori della tradizione italiana, compreso ovviamente Pavarotti, che di quell’aria aveva fatto il suo cavallo di battaglia, e poi passa alla storia moderna, Modugno, Battisti, fino ai più recenti protagonisti, con gli anni che scorrono come in un’accelerazione temporale, un mondo illuminato sul 2009 che zooma fino all’Italia e poi a Sanremo, finché finalmente torna Mina, mentre finisce di cantare: ”Ma il mio mistero è chiuso in me”, sempre sobria, dolce, quasi swingante, fino ad attaccare con un passaggio da pelle d’oca, passando dal petto alla oa, il celebre finale: ”dilegua o notte! Tramontate stelle! All’alba vincerò” il punto che tutti i melomani aspettano per misurare il volume e la precisione del do di petto, e che Mina anche questa vota affronta con sublime leggerezza, una piuma sospesa nel turbine dell’orchestra.
Finisce il pezzo e le immagini si chiudono sulla cantante ferma, seduta, in silenzio, che poi guarda verso la camera e saluta con la manina. Saluta il festival e tutti noi. Dall’oblò della televisione.