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 2009  febbraio 16 Lunedì calendario

mcmafia

Misha Glenny, McMafia, Mondadori, 2008, 447 pagine, 18 euro. Libero mercato. L’aumento dell’economia sommersa dopo la liberalizzazione dei mercati internazionali e la caduta del comunismo (attualmente il 15-20 per cento del PIL mondiale, stime del Fondo Monetario internazionale). Decreto 56. Promulgato nel 1986 dal Partito Comunista Bulgaro, su sollecitazione di Michail Gorba?ëv, autorizzava la fondazione di imprese private e società per azioni. A distanza di un anno, il 90 per cento delle s.p.a. esistenti era stato fondato da membri dei servizi segreti (DS, Darzhavna Sigurnost). Assicurazioni. Con la caduta del muro di Berlino anche in Bulgaria furono licenziati molti poliziotti (polizia segreta, controspionaggio, forze speciali, guardie di confine). Poliziotti disoccupati nel 1991: 14 mila. Molti entrarono direttamente nelle organizzazioni criminali mafiose, altri si riciclarono in SIC e VIS, compagnie di assicurazione, per conto delle quali estorcevano contratti agli automobilisti (d’altra parte, non appena l’assicurato denunciava il furto dell’auto, loro la ritrovavano). Mafia panbalcanica. Le sanzioni economiche decretate dall’Onu contro la Jugoslavia nel 1992 servirono solo a fare prosperare la criminalità organizzata. Il governo della Bulgaria, per esempio, che esportava in Europa solo merci deperibili, trasportate su camion attraverso la Serbia, venuta meno questa entrata, consentì alle cosche il pieno controllo delle vie di comunicazione (come le ferrovie per trasportare petrolio in Serbia su vagoni scortati da uomini della SIC, che superavano i controlli grazie a poliziotti prezzolati). Conseguenza: l’embargo definì anche le rotte di contrabbando di armi, droga, traffico di donne e manodopera clandestina. Silnice hanby. Strada della Vergogna, il tratto di autostrada E55 tra Dresda e Praga, dove ragazze cecoslovacche si vendevano agli automobilisti (molti i tedeschi della Germania Est), finché l’occasione non fu colta dalle cosche bulgare, che costrinsero a prostituirsi giovani compatriote, anziché nelle piazzole di sosta, in alberghi all’uscita dall’autostrada. Via dell’ovest. Per indicare il traffico di donne bulgare verso Macedonia e Albania, a partire dal 1994, per soddisfare la domanda dei soldati impegnati nelle missioni di peacekeeping dell’Onu e dei pubblici funzionari di provenienza internazionale. Coca. I Balcani come snodo del traffico di cocaina al termine della guerra del Kosovo (1999). Il mercato statunitense della coca in saturazione, e caduto il muro di Berlino, i narcos colombiani trovarono nuovi sbocchi nell’Europa orientale e in Russia, passando per le coste poco pattugliate di Croazia, Albania e Bulgaria, dove potevano contare sulla corruttibilità dei funzionari locali e ingegneri chimici altamente qualificati, jugoslavi e bulgari, per la lavorazione. Massacro di Jamundì. 22 maggio 2006, venti chilometri a sud di Cali, Colombia. Vittime: nove agenti della Squadra delle Forze speciali, il comandante e un civile (l’informatore, aveva segnalato il nascondiglio di una partita di cocaina). Carnefici: ventotto agenti della XXIII Brigata di montagna dell’esercito regolare. Bayron Carvajal, il colonnello che ordinò il fuoco, si difese sostenendo di non avere riconosciuto le divise a causa dell’oscurità, ma tutti sanno che era pieno giorno, infatti tutti pensano che si trattò di un’esecuzione su commissione del cartello di narcotrafficanti di Cali. Il bello è che la Brigata era finanziata con soldi degli statunitensi (Piano Colombia, 4 miliardi di euro, inaugurato da Clinton, potenziato da Bush, obiettivo contrastare il narcotraffico). Barzellette. Quando il Signore creò la Terra, decise di elargire ogni forma possibile di bellezza alla Colombia. Quando gli altri Paesi andarono a lamentarsi per l’ingiustizia, il Signore li placò dicendo: «Aspettate di vedere che gente ci metterò dentro. Non dubitate, sarete contenti!» (raccontata da un colombiano di Bogotà). Governo kamikaze. Autodefinizione del primo ministro russo Egor Gajdar (presidente Boris Eltsin), quando si accorse dei danni provocati dall’eliminazione del monopolio statale di import ed export di petrolio, gas, diamanti e metalli, unici beni esclusi dalla liberalizzazione (acquistati dalle miniere a prezzi bassissimi erano rivenduti all’estero a prezzo di mercato). Eliminare il monopolio privò le casse dello Stato degli introiti e consentì a pochi individui di arricchirsi in modo smisurato (oligarchi russi). Con l’oligarchia proliferò anche il racket di protezione (ogni imprenditore si trovava una krysa, letteralmente ”tetto”, sotto il comando di un vor). Anche le controversie contrattuali erano affidate alle krysa, che prima di tutto tentavano di definirle nel corso di riunioni (strelky). Palermo. Nome dell’unico quartiere di Odessa (Ucraina), dove si poteva spacciare droga (per contenerne il consumo), in base alle decisioni del boss locale, Viktor Kulivar Karabas, che pur incassando il pizzo da tutti i commercianti (dieci per cento del profitto al netto), godeva del consenso popolare perché garantiva con efficienza ordine e perfino giustizia. Il 21 aprile 1997 fu ucciso perché, dopo la secessione dall’Unione Sovietica, aveva sostenuto il sindaco, Eduard Gurvic, nella progettazione di un polo petrolifero che liberasse il Paese dalla dipendenza russa. Dopo la sua morte Gurvic sopravvisse a due attentati e dopo la rielezione, nel 1998, fu rimosso dalla carica da un magistrato di Kirovgrad, privo di giurisdizione sulla città. I cittadini in visita alla tomba di Karabas, continuano a portargli fiori e denaro, che nessuno osa rubare. Transnistria. Repubblica autoproclamata nel 1990, riconosce la sovranità della Moldavia solo al fine di ottenere il riconoscimento dell’UEFA della sua squadra di calcio, lo Sheriff. Sede della XIV Armata sovietica, al 2008 solo metà delle armi risulta trasferita in Russia sotto la supervisione di un’agenzia internazionale. Grande preoccupazione per la mancata restituzione di 74 Igla, missili terra-aria in grado di abbattere un 747. Valore, 50 mila dollari l’uno. Incontri. Nome dato a Bombay alle sparatorie tra poliziotti e criminali. L’ispettore Sharma, detto ”re degli incontri” (ha ucciso centoventi delinquenti): «In certi periodi ne faccio fuori anche sei, otto la settimana». Truffa dell’anticipo. Sistema con cui (i nigeriani per primi, nel 1992), si ottiene denaro da sconosciuti (a titolo di spese notarili o simili), allo scopo dichiarato di sbloccare conti bancari inattivi di personaggi noti che hanno bisogno di un prestanome, in cambio di lauta ricompensa a operazione terminata. Detta anche ”truffa 419” (dall’articolo del codice nigeriano che la sanziona), fino al 2005 ha provocato perdite alle vittime per tre miliardi di dollari. Fu chiamata così anche la truffa subita da un funzionario del banco Noroeste (istituto di credito brasiliano), che nel 1992 concesse un credito di 50 milioni di dollari, in cambio di interessi altissimi, a un tale che si presentò come direttore generale della Banca Centrale della Nigeria, in cerca di finanziamenti per l’aeroporto della nuova capitale, Abuja.