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 2009  febbraio 11 Mercoledì calendario

LIBERA E BELLA


Per prima cosa, non chiamatela Wikipedia Italia, perché se no Frieda Brioschi, che è presidente e uno dei membri fondatori di Wikimedia Italia (è l’associazione culturale che promuove la libera enciclopedia in rete, e qui «Italia» si può dire), si arrabbia. «Bisogna dire "Wikipedia in italiano": la libera enciclopedia non è un progetto territoriale, ma linguistico. Sembra un dettaglio, ma se la chiamiamo Italia, che cosa penseranno gli utenti del Canton Ticino? Che li discriminiamo?».
Giusto. Dunque Wikipedia in italiano quest’anno ha vinto, insieme ad altri quattro giornalisti (Roberto Saviano per L’Espresso, Emilio Carelli per Ski, Tg 24, Gianni Dragoni per Il Sole 24 Ore, Simonetta Fiori per Repubblica), il Premiolino, prestigioso premio giornalistico che proprio in questa edizione festeggia i suoi cinquant’anni. «Non ce lo aspettavamo proprio: non siamo giornalisti, ma enciclopedisti in erba», dice la trentaduenne Frieda. «Forse ce l’hanno dato perché siamo una delle fonti che i giornalisti consultano più spesso». Verissimo: quasi ogni ricerca in rete trova una risposta veloce, gratuita e spesso molto accurata su Wikipedia in italiano.
Le voci nella nostra lingua sono, al momento, circa 530 mila. Gli utenti registrati oltre 300 mila, di cui almeno 80 mila nell’ultimo mese sono stati attivi, hanno cioè contribuito alla creazione di nuove voci o al miglioramento e ampliamento di quelle esistenti. Tra questi c’è anche Frieda che, nonostante abbia un lavoro a tempo pieno e un fìdanzato, non passa mai meno di tre ore al giorno, praticamente ogni giorno dell’anno «Diciamo almeno 265»), a occuparsi del «mondo wiki».
«Tutto è iniziato per caso, nel maggio del 2003, quando prestai il mio indirizzo email a un amico. Ricevevo la sua posta e, prima di inoltrargliela, le davo un occhio. In una di quelle email ho trovato il link all’edizione in hngua inglese di Wikipedia, l’ho eliccata e mi sono ritrovata a editare, da brava italiana, una voce sul Vesuvio. t stato così che sono entrata in un mondo da cui non sono più riuscita a uscire». Un mondo, va detto, in cui tutti lavorano su base volontaria: né Frieda né gli altri novanta amministratori (eletti dai membri della comunità con una votazione dalle regole piuttosto ferree) percepiscono un euro. Wlkipedia stipendia, in tutto il mondo, solo 2 3 persone: lavorano per la Wikimedia Foundation,
che ha sede negli Stati Uniti, e hanno funzioni manageriali e amministrative. Tutti gli altri si occupano dell’eneiclopedia e degli altri progetti a titolo gratuito, «per pura passione».

Che cosa affascina del mondo wiki?
«Una volta, parlando, ho trovato una definizione che mi sembra perfetta: "Wlkipedia è una passione che non sapevo di non avere". Non c’è un motivo per cui io la amo, la amo perché è così. Cercando di essere più razionali, penso che il bello di questo progetto sia il fatto che è alla portata di tutti, è libero, non ha capi ed è gratuito. E’ il fattore Wiki: velocità, partecipazione e anche una certa caoticità positiva. Stiamo facendo qualcosa, per dirla con le parole di Lucio Dalla "di unico e di grande". La prova? Che anche l’Enciclopedia Britannica, con i suoi 241 anni di storia, si senta in dovere di misurarsi con noi».

Chi è l’utente medio di Wikipedia?
«Il bello è che non c’è un utente standard: si va da Pietro, che ha 13 anni ed è una delle persone più serie e accurate che conosca, ai pensionati, anche ultraottantenni, che collaborano attivamente alle pagine».

Chi controlla l’attendibilità di ciò che viene scritto?
«La comunità stessa. E se nasce una di quelle che in gergo si chiamano edit war, una guerra su una definizione, uno degli amministratori interviene e invita i contendenti a spostarsi su una pagina di discussione. Si litiga su tutto: dai politici alla storia, al numero di abitanti dei comuni. L’amministratore può bloccare la pagina fino a quando non si trova una formula che vada bene a tutti, oppure si riprendono i diversi punti di vista. Wikipedia è una fonte "secondaria", quindi si può permettere di citare altre fonti. Il problema sorge quando le fonti sono il signor Rossi e il signor Bianchi».

Se dovesse dare un grado di attendibilità di Wikipedia..
«Neanche sotto tortura: una voce può contenere degli errori in questo preciso istante e, tra un minuto, essere perfetta perché qualcuno l’ha corretta».

Che differenze ci sono tra le varie edizioni linguistiche?
«Ci sono Paesi in cui il progetto è molto più sostenuto dalle istituzioni. Il governo tedesco, per esempio, ha rilasciato 100 mila immagini con licenza libera, quindi utilizzabili in rete. Invece noi non possiamo neanche pubblicare le foto delle opere d’ar te contenute nei musei perché l’Italia, violando la Convenzione di Berna, emette un suo copyright: le foto delle opere d’arte sono solo per uso personale, per quello pubblico bisogna pagare delle royalties alla Sovrintendenza dei Beni Culturali. Da noi le istituzioni non aiutano, ma ci tengono d’occhio: quando fu nominato Giorgio Napolitano, la segreteria della presidenza della Repubblica mi chiamò per segnalarmi un’inesattezza contenuta in una didascalia presente nella voce che lo riguarda; il giorno successivo richiamarono per dettarmi la dicitura corretta. Mche il presidente ci guarda!».