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 2009  febbraio 13 Venerdì calendario

SCONTRO TRA SATELLITI, PAURA NELLO SPAZIO USA E RUSSIA: "C’E’ UN RISCHIO DETRITI"

Alle ore 19 e 56 di Mosca, le 17 e 56 in Italia di martedì 10 febbraio, nel cielo sopra la regione della penisola siberiana di Taimyr, il satellite russo Kosmos 2251 e quello americano Iridium 33 si sono scontrati a quota 805 chilometri d´altezza, frantumandosi come in certe spettacolari scene di Star Wars. Solo che non si trattava di un set stellare ma della prima collisione spaziale tra due grossi satelliti ancora integri. Uno, quello russo, dismesso dal 1995, continuava ad orbitare come altri 2200 "confratelli" rottamati. L´altro, l´americano, invece era ancora operativo dopo dodici anni di onorato servizio a captare e rilanciare segnali per il sistema globale di telecomunicazioni mobili Iridium, che ha altri 66 satelliti in orbita e che fa parte del gruppo Motorola. Un incidente "casuale", si sono affannati a dire russi ed americani. Ma allora, perché la notizia è stata diffusa soltanto ieri mattina? E´ stata una collisione accidentale o voluta da qualcuno? Il dubbio lo insinua la dichiarazione del portavoce della Nasa, Kelly Humphries: «La collisione tra i due satelliti di telecomunicazione è avvenuta martedì. Si tratta di un satellite russo lanciato nel 1993 da ritenersi dismesso...». Ecco, quel "da ritenersi" vuol dire tante cose.
Per capire cosa può essere successo, è necessario ricostruire per sommi capi le "storie" dei due satelliti, di cospicue dimensioni e di sofisticata concezione. Il russo pesava 950 chili. L´americano, 560. Il russo era stato lanciato dal poligono militare di Plesetsk, nella regione di Arcangelo, il 16 giugno del 1993 con un vetusto razzo Kosmos 11K65M (il progetto risale al 1960, nella versione militare il missile era identificato dalla sigla 8K65, oppure, secondo i codici Nato, SS5: lo costruiva la Npo Juzhnoje in Ucraina). L´americano, il suo lancio l´ha avuto il 14 settembre del 1997 dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, grazie al vettore russo Proton K. La missione del satellite russo era quello di «provvedere alle telecomunicazioni per conto del ministero della Difesa». In altre parole, serviva all´intelligence militare, ed era un aggiornamento dei piani sovietici: "missione Comsat 36/a", secondo la dicitura dei servizi Usa. Era il 47esimo di una serie di satelliti destinati a bassa orbita (perigeo 783 apogeo 821 chilometri). Il suo impiego ufficiale durò sino al 1995. Guarda caso, però, l´estate scorsa gli americani scoprirono l´improvviso "risveglio" di un vecchio satellite russo che avrebbe dovuto essere "in disuso".
Gli stessi sospetti hanno i russi nei confronti dell´´Iridium 33: nel Data Center del National Space Science, figura un´orbita con parametri orbitali molto diversi da quelli del Kosmos: perigeo di 522 e apogeo di 541 chilometri. Può essere che nel corso degli anni sia stato riposizionato. La possibilità di uno scontro tra i due satelliti era talmente minima da sollevare vorticosi dubbi nella comunità degli esperti russi che si sono scambiati post nei loro forum in cui lo paragonavano con un improbabile scontro tra due scarafaggi nel centro di Mosca, dopo che erano partiti dalle periferie opposte. In realtà, ogni oggetto rimasto nello spazio la cui lunghezza è superiore ai 10 centimetri è costantemente monitorato dai radar della Nasa e da quelli russi. Possibile che si siano distratti sino a tal punto da non intravedere i rischi di una collisione tra due oggetti così grossi?
Abilmente, proprio su questo pericolo - quanti siano i detriti non è ancora possibile stabilirlo: si sa soltanto che hanno formato una nuvola e ne hanno già contati più di 500 - sia americani che russi hanno spostato l´attenzione dei mass media e dell´opinione pubblica. Dicendo che per il momento la stazione spaziale orbitale internazionale è fuori pericolo, gravitando oltre 500 chilometri più in basso. E non è da temere nemmeno una pioggia di minuscoli frammenti. Altri satelliti, purtroppo, che stazionano nell´area della collisione, sono a rischio, in particolare il telescopio Hubble.