Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  febbraio 16 Lunedì calendario

Il senatore democratico del Connecticut Cristopher Dodd ha inserito nel pacchetto di stimolo approvato dal Senato una regola sui compensi dei manager delle banche che faranno ricorso ai soldi pubblici del Trouble relief asset programme più severa di quella che si augurava il presidente Barack Obama: le aziende non potranno dare ai manager bonus che superino un terzo del loro salario

Il senatore democratico del Connecticut Cristopher Dodd ha inserito nel pacchetto di stimolo approvato dal Senato una regola sui compensi dei manager delle banche che faranno ricorso ai soldi pubblici del Trouble relief asset programme più severa di quella che si augurava il presidente Barack Obama: le aziende non potranno dare ai manager bonus che superino un terzo del loro salario. Le banche d’affari sono abituate a dare ai chief executive officer salari relativamente bassi compensati da bonus sostanziosi. Per esempio Lloyd C. Blankfein, ceo di Goldman Sachs è il più pagato di tutti, nel 2007 ha incassato 68,5 milioni di dollari, di cui solo 5,5 di salario e 63 in bonus. Considerato che un’altra norma prevede un salario massimo di 500 mila dollari per quei manager, il massimo che potrebbero incassare sarebbero 666mila dollari. L’amministrazione della Casa Bianca teme che applicare criteri così severi alla concessione degli aiuti spingerà le banche a restituire i soldi allo Stato e rifiutare di essere sostenute dal governo, rischiando di azzerare l’efficacia del pacchetto.