Financial Times, 16 febbraio 2009, 16 febbraio 2009
Le tensioni che dal primo giorno caratterizzano i rapporti tra l’amministrazione di Barack Obama e la Cina mettono a rischio preziosi progetti di compagnie statunitensi in Oriente
Le tensioni che dal primo giorno caratterizzano i rapporti tra l’amministrazione di Barack Obama e la Cina mettono a rischio preziosi progetti di compagnie statunitensi in Oriente. Il segretario al Tesoro Timothy Geithner ha denunciato la ”manipolazione” dello yuan pochi giorni prima di insidarsi, e sono servite molte telefonate e incontri riservati per attenuare i timori dei cinesi. Ma la Cina non ha ancora capito come Obama voglia comportarsi con lei. Ed è proprio per migliorare i rapporti che Hillary Clinton è stata mandata in visita in Cina questa settimana. Grandi banche di investimento americane, comprese Morgan Stanley e Citigroup, aspettano da un anno che Bejing dia l’autorizzazione per delle joint venture con banche asiatiche. I manager statunitensi non hanno potuto fare a meno di notare che i permessi concessi da Bejing negli ultimi mesi sono stati tutti per accordi di banche europee: Credit Suisse, Deutsche Bank, Credit Lyonnais. In lista d’attesa per un via libera a una joint venture cinese c’è anche Coca Cola, che a settembre si è accordata per comprare con 2,4 miliardi di dollari China Huiyuan Group, il maggiore produttore di succhi di frutta cinese.